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Se la mia ex moglie cui è assegnata la mia casa ne riceve un donazione un’altra posso riavere la mia?

sono convivente di un uomo separato ed abitiamo nella mia casa di proprietà. premetto che il mio compagno ha lasciato la casa di sua esclusiva proprietà alla ex moglie e due figlie.Due anni fa la sua ex moglie ha ricevuto in donazione una casa , dove attualmente vive la madre. La mia domanda è: il mio compagno può chiedere che gli venga restituita la casa perchè lei ne ha un’altra nello stesso quartiere?la sua ex può vivere nella casa familiare con un nuovo compagno anche se ne ha una di sua proprietà ed ospitare anche i figli di lui tre volte a settimana? o può chiedere una riduzione del mantenimento delle figlie (lei lavora) perchè il reddito del mio compagno è diminuito con la grave crisi economica?per finire sta pagando anche dei lavori straordinari al palazzo (dove abitano le figlie) che stava quasi crollando.

Rispondo con ordine alle varie domande.

Non credo, lo scopo dell’assegnazione della casa familiare è quello di consentire ai minori, che già vivono il trauma della separazione, di conservare lo stesso ambiente di vita anteriore alla crisi familiare. Una modifica di questo senso sarebbe molto più facilmente ottenibile, per quanto difficile, in via negoziale, che tramite un ricorso giudiziale, che vedo abbastanza impegnativo, anche se conoscendo le caratteristiche del caso concreto qualche spiraglio potrebbe aprirsi: ad esempio caratteristiche delle case, loro ubicazione, comodità maggiore o minore per i figli e così via.

Sì certo, una volta che la casa familiare è stata assegnata, la titolare del diritto di abitarci può utilizzarla in tutti i modi che non siano pregiudizievoli ai minori che ci vivono.

Per la modifica delle condizioni, la diminuzione del reddito è un presupposto, che potrebbe essere interessante, ma ti invito a consultare la nostra scheda pratica in materia appunto di modifica condizioni, che spiega tra le altre cose come in questi casi i giudici godano di fatto di una ampia discrezionalità e come le loro decisioni siano assai poco predeterminabili.

Diciamo che, se ci sono buoni presupposti, come ci potrebbero essere nel tuo caso, si può fare un tentativo ma non ci sono mai sicurezze.

Le spese condominiali straordinarie confermo che competono al proprietario.

Mi rendo conto che la situazione economica sia assolutamente non facile, ma le leggi in materia sono abbastanza precise e i concetti di base che esprimono sono nei sensi di cui sopra, purtroppo.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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