come si può definire un documento scritto e siglato e datato in cui l’autore dichiara una circostanza avvenuta e che tipo di prova potrebbe rappresenterebbe se , un domani, lo si dovesse produrre dinnanzi ad un giudice.
Una stronzata ;-)?
Scherzi a parte, il fatto è che in diritto le domande generiche non hanno quasi mai senso.
Questa è una cosa che mi trovo a ripetere tutti i giorni e probabilmente andrò avanti così finché non crepo…
Il diritto e la pratica del diritto sono fatti squisitamente e rigorosamente di problemi concreti.
I problemi concreti sono: devo avere dei soldi da Tizio, non vado d’accordo con mia moglie, devo costituire una società ma non voglio rimanere fregato, mi hanno truffato, voglio poter usare un marchio solo io, mi hanno guzzato un dominio, ecc. ecc.
Infatti, adesso, se anche ci mettessimo a disquisire in generale sul tema che hai posto che utilità ne ricaveresti?
Non so nemmeno dove si dovrebbe in teoria calare questo documento e davanti a quale giudice. Ad esempio, da un giudice civile avrebbe un valore, da uno penale un altro completamente diverso.
Avrei potuto saperlo se tu, anziché astrarre, mi avessi spiegato qual è il vero problema alla base di tutto: tutelarti per un prestito? Una servitù? Una vendita? Una cosa familiare?
Tutte cose che spostano completamente il quadro.
La lezione di questo giorno dunque è: non interpellare mai un avvocato con domande generiche.
Lascia a lui il diritto, tu limitati a dire dove ti fa male, esattamente come quando vai dal medico, dove non ti metti a disquisire di corpo umano, fisiologia, anatomia e cazzi del genere, ma dici semplicemente «ho mal di pancia».
Insomma: dove ti fa male oggi? 😉