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Posso divorziare da mio marito che sta in Corea del sud?

circa 6 anni fa mi sono trasferita in Corea del Sud scopo matrimonio con cittadino coreano. Solo a matrimonio avvenuto scopro che mio marito soffre di bipolarismo da molti anni. Per amore rimango con lui altri 5 anni, finche’ nel settembre 2013 decido di separarmi perche’ allo stremo delle forze. Chiedo a mio marito di procedere per il divorzio consensuale, ma rifiuta affermando che piuttosto mi lascerebbe vedova. Non avendo alternative, mi rivolgo ad un avvocato coreano, il quale mi assicura che, vista la malattia di mio marito, con un giudiziale potro’ ottenere il divorzio. Dopo 1 anno di udienze e fornimento prove (nel frattempo sono tornata in Italia), mi arriva la sentenza: la mia richiesta di divorzio e’ stata respinta. Ora, io vorrei provare qui in Italia a fare richiesta per divorzio,e’ possibile anche se mio marito, per puro dispetto, non me lo vuole concedere? Non abbiamo beni in comune e non abbiamo figli

Per prima cosa, bisognerebbe vedere la sentenza coreana, naturalmente previa adeguata traduzione, e capire per quali motivi il divorzio è stato respinto.

Infatti, in generale sicuramente il divorzio (o la separazione, come diremo dopo) è ammissibile in Italia, con notifica tuttavia – cosa che complica un po’ il quadro – presso tuo marito in Corea del sud, ma bisogna prima capire bene appunto cosa dice la sentenza coreana e quali possono essere le norme applicabili in tema di contrasto di giudicati.

In Italia, peraltro, si potrebbe chiedere l’applicazione, se più favorevole, del diritto in tema di scioglimento del rapporto matrimoniale previsto nello Stato della Corea del sud, ma anche questa potrebbe essere una complicazione, per la necessità di ricostruirlo e darne evidenza al giudice, che ben potrebbe suggerire invece di affidarsi semplicemente al diritto italiano.

Nel diritto italiano, però, il divorzio non è immediato come in altri paesi, ma deve essere preceduto da tre anni di separazione, anche se un progetto di legge attualmente in discussione in parlamento intende abbassare questo periodo di tre anni a sei mesi o un anno a seconda della presenza o meno di figli.

Insomma, il tuo è un caso piuttosto intricato, che va studiato bene sia con attenzione ai dati suoi particolari, iniziando a leggere la sentenza, sia con riguardo alle disposizioni applicabili in generale secondo il diritto italiano e quello del paese di cui è cittadino tuo marito.

Noi abbiamo fatto ad esempio un divorzio di un’Italiana da un cittadino di Taiwan, al tribunale di Modena, però in quel caso c’era già stata la separazione.

Credo che potrebbe essere il caso di acquistare una consulenza preliminare da un avvocato italiano, fatti fare però prima un preventivo perché credo che uno studio di questo genere richiederebbe diverse ore e non penso proprio si esaurirebbe in una sola.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

2 risposte su “Posso divorziare da mio marito che sta in Corea del sud?”

salve.
Assegno €400 di mantenimento figlio maggiorenne età 22 anni. Iscritto all’università da 3 anni fuori corso. Ogni volta che trova lavoro (precario) dopo poco si licenzia.Sono divorziato. La mia ex moglie è benestante. La mia pensione non supera 1600€. Quando potrò revocare l’assegno?
Grazie

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