Mia figlia di 11 anni è affidata ai nonni materni da 6 anni a causa di una ricaduta uso di sostanze durato 2 mesi
io e il padre della bimba siamo monitorati con controllo urine e colloqui lavoriamo entrambi abbiamo una casa dignitosa conduciamo una vita normale eppure le assistenti sociali continuano a farci vedere nostra figlia in incontri protetti con la presenza di un operatrice due sole volte al mese e non c’è sbocco a questa situazione anche perchè è in una diversa provincia noi chiediamo solo di poterla incontrare normalmente o magari averla per un fine settimana con noi e credo a questo punto che bisogna che tutti sappiano certe cose altrimenti certe istituzioni spadroneggiano a loro piacimento
In cose di questo genere, non si può dire nulla di sensato senza conoscere il caso in tutti i suoi dettagli e nella sua evoluzione storica.
Bisognerebbe capire per quali motivi i servizi che vi seguono, e il tribunale, non ritengono opportuno darvi più di tanto fiducia e quale strada si potrebbe percorrere per ottenere, gradualmente, come tu stessa accenni, un allargamento degli spazi con tua figlia.
Ma è una cosa che va studiata in concreto, tu parli di una ricaduta durata solo due mesi, tuttavia bisogna vedere anche tutto quello che è successo prima e dopo e la tua situazione personale attuale, oltre che quella del padre.
Sicuramente c’è margine per lavorarci, ma è appunto un lavoro da fare nel particolare e con sistematicità e costanza.
Credo che ti serva semplicemente un bravo avvocato. Naturalmente, la collaborazione che devi prestare con i servizi deve essere la più ampia possibile, con approccio di tipo negoziale e collaborativo su ogni questione.