Il mio ex datore di lavoro, trattasi di una S.a.s., il giorno 13/11/13 ci ha comunicato la cessazione di attività e conseguente licenziamento a partire dal 17/11/13; in quella sede ci ha comunicato che avrebbe fatto richiesta di concordato preventivo per sanare le sue posizioni debitorie. A me deve tutto il tfr, circa 150 giorni fra ferie e permessi non utilizzati, 5 mensilità, 13° 14 e mensilità ordinarie. Qualche tempo fa ho chiesto notizie in tribunale, cancelleria fallimentare e la cancelliera mi dice che l’istanza di accesso al concordato risultava ma non ancora era stata accolta; premetto che da quanto saputo il titolare, socio accomandatario, avrebbe dato in garanzia la propria abitazione (non so cosa voglia significare). Volevo sapere posso avviare la procedura di messa in mora con raccomandata ar e successivamente aprire la procedura per ricorso per decreto ingiuntivo e se si può il giudice, come mi hanno riferito in tribunale, non concedermelo a causa del concordato?
Non puoi fare niente adesso.
La norma di riferimento è il secondo comma dell’art. 168 della legge fallimentare, secondo cui «dalla data della pubblicazione del ricorso nel registro delle imprese e fino al momento in cui il decreto di omologazione del concordato preventivo diventa definitivo, i creditori per titolo o causa anteriore non possono, sotto pena di nullità, iniziare o proseguire azioni esecutive e cautelari sul patrimonio del debitore».
Potresti, è vero, fare il ricorso per decreto ingiuntivo, ma una volta notificato il decreto che pure avresti ottenuto non potresti iniziare alcuna azione esecutiva.
Non ti resta che seguire le vicende del concordato, almeno fino a quando i creditori non riprenderanno la disponibilità delle azioni esecutive individuali.
Il fatto che il tuo ex titolare abbia conferito la sua abitazione in garanzia è molto positivo, perché ha versato una risorsa attiva nel procedimento che così ha maggiori speranze di andare a buon fine.
Per alcune voci di retribuzione o trattamento collegate al rapporto di lavoro, poi, in mancanze di soddisfazione dal datore di lavoro si può ricorrere al fondo di garanzia INPS, a certe condizioni, un aspetto che farai bene ad approfondire con un avvocato, insieme ovviamente a tutti gli altri.
Dai comunque un’occhiata anche alla nostra scheda sul recupero crediti.
2 risposte su “Posso fare un ricorso per decreto ingiuntivo se è pendente una richiesta di concordato?”
Salve, sono un agente di commercio e’ ho avuto dei rapporti di rappresentanza con un azienda in concordato preventivo. Adesso dopo circa 2 anni di lavoro non mi sono state corrisposte sia le provvigioni sia le indennità varie , vorrei sapere posso inoltrare l’iter per un decreto ingiuntivo . Grazie
Se è in concordato non ti conviene, comunque ti converrebbe verificare bene la situazione di questa azienda, le voci non sono sempre fondate o precise, in un senso o nell’altro.