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Come si può controllare la congruità dei compensi liquidati a un CTU?

Ho ricevuto, tramite il mio avvocato, una richiesta di pagamento in favore di un CTU (medico legale) nominato dal tribunale civile di Roma nell’ambito di un procedimento generato per ottenere dall’INPS l’INDENITA’ DI FREQUENZA in favore di mia figlia. Essendo parte soccombente, vorrei sapere se l’onorario richiesto dal CTU per l’esame del carteggio relativo al procedimento e per la redazione della relazione medico-legale – già liquidato dal Giudice Civile – consistente in € 84,00 (spese)ed € 290,00 (onorario) + Iva al 21%, è equo o se esistono dei tariffari ai quiali i CTU devono attenersi, anche alla luce di quanto previsto dal Decreto 30 maggio 2002 – Adeguamento dei compensi spettanti ai periti, consulenti tecnici, interpreti e traduttori per le operazioni eseguite su disposizione dell’autorità giudiziaria in materia civile e penale?

I testi normativi di riferimento per la determinazione del compenso dei CTU sono i seguenti:
– legge 8 luglio 1980 n° 319, ancora in vigore in parti limitate, sostanzialmente l’art. 4;
– D.P.R. n. 115/2002, rubricato «Testo unico delle disposizioni legislative in materia di spese di giustizia», Titolo 7°, a sua volta titolato «Ausiliari del magistrato nel processo penale, civile, amministrativo, contabile e tributario», cioè gli articoli dal 49 al 72;
– Decreto Ministeriale 30 Maggio 2002 intitolato «Adeguamento dei compensi spettanti ai periti, consulenti, tecnici, interpreti e traduttori per le operazioni eseguite su disposizione dell’autorità giudiziaria in materia civile e penale».

È nell’allegato contenuto nel decreto ministeriale da ultimo richiamato che sono contenuti i parametri in concreto da utilizzare per la determinazione del compenso.

Questo allegato si intitola infatti «Tabelle contenenti la misura degli onorari fissi e di quelli variabili dei periti e dei consulenti tecnici, per le operazioni eseguite su disposizione dell’autorità giudiziaria in materia civile e penale, in attuazione dell’art. 2 della legge 8 luglio 1980, n. 319».

Le tabelle sono articolate a seconda del tipo di incarico affidato al consulente tecnico.

Il controllo di congruità del compenso liquidato dal giudice al CTU dovrebbe essere fatto sulla base di queste tabelle, ma non credo che una persona sprovvista di adeguata preparazione giuridica sia in grado di farlo.

L’unica strada sarebbe conferire incarico ad un legale di procedere a questo accertamento, ma non è difficile che occorrano un paio d’ore di studio e approfondimento, perché il corrispettivo e la sua congruità vanno valutati insieme al fascicolo della causa e quindi a tutto quello che è stato il lavoro svolto dal CTU, anche in relazione al valore della causa stessa.

Difficilmente, per somme di relativamente basso importo, può valer la pena retribuire un avvocato per fare questo controllo.

In ogni caso, a prescindere dalla congruità dei compensi, il decreto di liquidazione degli stessi da parte del giudice deve essere impugnato entro termini precisi previsti dalla legge, in mancanza diventa definitivo.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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