sono sposata da 21 anni ma 4 anni fa ho scoperto ripetuti tradimenti da parte di mio marito, risalenti anche ad anni precedenti, circa 7 dopo le nostre nozze, e da allora viviamo da separati in casa. Abbiamo avuto una bambina che è deceduta un anno e mezzo fa per malattia (cardiopatica dalla nascita e lo sapevamo già prima), e ho scoperto solo dopo che lui aveva un’amante fissa già prima della nascita di nostra figlia (abbiamo scelto insieme di averla, non è stato un caso), durante e dopo.
Venendo a mancare lei, mancano anche i motivi per cui dovremmo rimanere insieme, visto che lui non si adopera in nessun modo per cercare di salvare il matrimonio (non so se abbia ripreso a frequentarla perchè ci parliamo esclusivamente per comunicazioni di servizio), vorrei capire se ricorrano i presupposti per un annullamento (essendo entrambi cattolici praticanti), ed in caso di separazione, come fare con la casa coniugale, che entrambi ci rifiutiamo di lasciare
I presupposti per la dichiarazione di nullità del matrimonio cattolico potrebbero esserci, ma la cosa va approfondita molto di più tramite il famoso colloquio preliminare presso un avvocato ecclesiastico.
Per quanto riguarda la separazione civile italiana, che si può e anzi a mio giudizio è opportuno portare avanti parallelamente al percorso presso le autorità ecclesiastiche, in caso di disaccordo su chi deve continuare ad abitare nella casa familiare, e conseguente impossibilità di presentare una soluzione consensuale, decide il magistrato in sede di separazione giudiziale.
Per ulteriori approfondimenti, ti consiglierei di leggere la scheda sulla separazione personale dei coniugi e sulla nullità del matrimonio religioso e di procurarti una copia del mio libro Guida alla separazione e al divorzio, dove questi problemi sono ulteriormente approfonditi.