nel 2011 ho affidato al mio avvocato del quale ero cliente una nuova pratica per oppormi ad un decreto ingiuntivo nei miei confronti. Allo stesso avvocato avevo spiegato le mie difficoltà economiche e non solo non mi ha messo al corrente che lui stesso era nell’elenco dei patrocinanti a spese dello stato e quindi avrebbe potuto intraprendere la difesa con questa modalità avendone io diritto per reddito,ma addirittura ha affidato ad un altro legale anch’esso iscritto negli elenchi(quindi tot2 avvocati) la pratica e poi mi ha richiesto quasi 4.000 euro per fare questa opposizione a D.I. Ovviamente ho dovuto pagare e affidarla ad altri ma a nulla è valso un esposto all’Ordine Avvocati che ha risposto di non rilevare assolutamente niente di irregolare..ma come?
Col vecchio codice deontologico non c’era l’obbligo per l’avvocato di avvertire il cliente della possibilità di richiedere il patrocinio a spese dello Stato in presenza dei presupposti di legge.
Era previsto solo dal codice, formulato in sede comunitaria, degli avvocati transfrontalieri.
Nel nuovo codice, invece, questo obbligo è stato introdotto.
Il tuo incarico è stato conferito nella vigenza del vecchio codice.
Per questo il comportamento è stato ritenuto sostanzialmente corretto.
Purtroppo, la chiarezza è una cosa che manca troppo spesso nei rapporti tra clienti ed avvocati.
Io ad esempio ti avrei sicuramente avvertito della possibilità di ottenere il patrocinio come faccio sempre, ma ti avrei anche detto che probabilmente non sarei stato disposto a seguirti con quel regime che per me sarebbe stato troppo poco remunerativo rispetto al lavoro che c’era da fare (col patrocinio un legale incassa poche centinaia di euro dopo una decina d’anni da quando ha iniziato il lavoro, per me è sostanzialmente improponibile), dopodiché tu saresti stata libera di decidere cosa fare.
Quindi la chiarezza è per me la prima cosa, poi l’utente decide cosa vuol fare con la massima tranquillità.