il sottoscritto insieme a cinque sorelle è erede di tre immobili in Milano,con pari quote. Una mia sorella è restia a pagare la sua quota di tasse e quindi ci informa che vuole vendere la sua quota,si rivolge ad un avvocato,il quale ci scrive: La mia assistita intende alienare la sua quota e ci chiede se è nostra intenzione acquistarla,in difetto procederà per lo scioglimento giudiziale della comunione e trattandosi di beni indivisibili,in caso in cui nessuno dei condividendi,volesse rirevare la quota,gli immobili verranno messi all?asta ed il relativo ricavato distribuito tra i conproprietari.
mi chiedo,questo è possibile?mia sorella proprietaria di 1/6 puo vendere tutti gli immobili all’asta?o come sarebbe più logico vendere solo la sua parte!
Non è tua sorella che vende la casa all’asta, dal momento che lei può vendere al massimo la sua quota, è l’autorità giudiziaria che, per procedere alla divisione, cosa che rappresenta un diritto di tutti i comunionisti, deve per forza vendere il bene ad un terzo tramite asta e suddividere il ricavato.
Questo, naturalmente, nei casi in cui il bene non sia divisibile in natura, s invece lo fosse il CTU che verrà incaricato nel procedimento divisionale potrà proporre delle ipotesi di assegnazione di parti dei beni o gruppi di essi.
Ma questo non è predeterminabile in anticipo, è un aspetto che si vede solamente in corso di giudizio e che riposa in larga parte sul modo in cui il giudice e soprattutto il CTU vedono la situazione dell’asse ereditario.
La conclusione è che conviene sicuramente trattare il problema con un approccio negoziale, anche qualora dovesse apparire difficile, perché la divisione giudiziale sarebbe sicuramente peggiore.