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Se la condanna alle spese è salata può valer la pena fare appello?

Mio marito e i suoi fratelli hanno perso una causa(rgxxx tribunale di Parma) su impugnazione di un testamento per firma apocrifa. Sono stati condannati a pagare spese processuali per oltre 50000€ ridotti poi a 40000 a seguito di presentazione ns istanza per un errore formale accolta a luglio 2014. Siccome la causa parte nel 2010 il giudice ha considerato la tabella esistente ad agosto del 2012. Scaglione 100000/50000.Sono state applicate maggiorazioni massime e il 20% per la pluralità’ degli attori. La causa ha richiesto due perizie e nessun testimone. Domanda: ritenente nella Vostra esperienza che tali spese siano adeguate per un processo simile o che vista la cifra avrei giusto motivo di appellarmi se ancora in tempo?

È impossibile rispondere ad una domanda del genere senza esaminare la sentenza e il fascicolo del processo, anche per capire quante erano effettivamente le parti dello stesso.

La condanna alle spese, poi, al di là dei parametri previsti dalla legge, risente spesso anche di valutazioni discrezionali da parte del giudice che gli consentono di giostrarsi nell’ambito dei minimi e dei massimi o comunque delle regole previste dalla legge, ed è questo il motivo principale per cui, anche per poter valutare la congruità del capo relativo alle spese, bisogna conoscere i contorni della vicenda e leggere l’intera sentenza e i principali documenti del fascicolo.

Quand’anche ci fossero i presupposti per ritenere scorretta una quantificazione del genere, bisognerebbe vedere quale potrebbe essere la convenienza di impugnare in appello sul solo capo delle spese, ci che rappresenta un passaggio ulteriore nemmeno tanto scontato, anche perché insieme alle spese forse si potrebbe valutare di riproporre anche la questione nel merito – ma qui bisognerebbe, ancora, esaminare il fascicolo di primo grado e soprattutto le prove raccolte.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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