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Processo per truffa: si può evitare se non si hanno soldi?

dopo avere ricevuto un decreto penale di condanna per truffa 640 cp (23 Euro) in seguito ad una querela rilasciata ai carabinieri dalla persona offesa nell’ Agosto 2008, e presentato opposizione, ora mi è giunta la notizia di presentarmi davanti al Giudice di un’altra città tra qualche mese.
Considerando il fatto che non lavoro e i miei non vogliono pagarmi l’avvocato visto che hanno già spese loro a cui far fronte (che mi ha chiesto 4.000 Euro), non è possibile fare prescrivere il reato o chiedere remissione di querela?
Per rimandare il processo, non avere un centesimo, può essere considerato legittimo impedimento?
O posso avvalermi del gratuito patrocinio senza includere le entrate totali della famiglia, dato che nessuno vuole o meglio può aiutarmi?
A quale soluzione posso optare?
Premetto che questa denuncia per truffa sarebbe la spedizione di un oggetto di poco valore non andata a buon fine sul sito ebay, risalente appunto al 2008.

Anche io considero processi di questo genere, e per importi di questo tipo, assolutamente demenziali, ma è chiaro che non ne puoi uscire con soluzioni altrettanto improponibili come il sostener di non avere un centesimo o chiedere il patrocinio gratuito escludendo i tuoi genitori dal reddito familiare solo per questa volta.

A mio giudizio, prima di rassegnarsi a sostenere un dibattimento per una cosa di questo genere, il cui costo potrebbe essere effettivamente piuttosto alto, serbe bene tentare come accenni anche tu di raggiungere un accordo con la persona offesa, e sempre che il reato contestatoti sia perseguibile a querela.

Per raggiungere questo accordo però è necessario che un avvocato faccia delle trattative, spendendo alcune ore del tuo tempo sul tuo caso, ed anche questo, purtroppo, è un vero e proprio lavoro che deve essere pagato.

Certo, può costare molto meno di un intero dibattimento, ma il problema è che quando inizi una trattativa non sai mai se arriverà a buon fine, per cui può anche darsi che tu investa un po’ di soldi in una cosa che poi non serve a niente.

Io al tuo posto però ci proverei perché una condanna sul certificato del casellario per una cosa così cercherei di evitarla.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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