Mio padre ha perso in primo grado e successivamente in appello una causa civile e dovrà conseguentemente pagare le spese legali. Ora, a due anni dalla sentenza, non è arrivata alcuna richiesta/notifica per le spese in questione. Paradossalmente abbiamo invitato noi, tramite raccomandata A/R, un invito all’avvocato della controparte affinchè ci facesse pervenire l’importo da pagare, ma non ottenendo a tutt’oggi alcun riscontro. L’unica novità è stata quest’estate la richiesta da parte dell’Agenzia delle Entrate dell’imposta per la registrazione della Sentenza. Ma..è normale che trascorra tutto questo tempo? Ci possono essere interessi da parte avversaria a ritardare il tutto? In questo caso l’aver inviato Lettera Raccomandata (due volte) tutela mio padre dal vedersi accusato (è questo, in realtà il suo timore) di mancato o ritardato pagamento e quindi vedersi attribuire sanzioni/interessi?
Il tema è quello della mora del creditore, che si ha appunto quando un creditore non presta la necessaria cooperazione da parte sua per consentire al debitore di adempiere alle proprie obbligazioni, secondo l’art. 1206 del codice civile.
Il debitore, per evitare le conseguenze negative di questa situazione, deve effettuare formalmente l’offerta della propria prestazione, un po’ come avete già fatto voi, anche se probabilmente sarebbe preferibile un’intimazione a mezzo di ufficiale giudiziario.
Gli effetti della mora sono descritti dall’art. 1207 cod. civ. , secondo cui «quando il creditore è in mora, è a suo carico l’impossibilità della prestazione sopravvenuta per causa non imputabile al debitore (1256, 1673). Non sono più dovuti gli interessi né i frutti della cosa che non siano stati percepiti dal debitore».
Gli artt. 1208 e 1209 stabiliscono i requisiti che devono essere rispettati affinché l’offerta sia valida, cosa che ti consiglio di far verificare con cura da un avvocato, procedendo se del caso ad un rinnovo.