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Il figlio colpevolmente disoccupato va mantenuto ugualmente?

mi e’ stata notificata una sentenza di divorzio datata marzo 2012 in cui il giudice stabiliva come alimenti
1200 € per la ex consorte,€ 1200 x una figlia di 30 anni parcheggiata all’universita’ 12 anni prima in giurisprudenza poi in scienze politiche senza mai aver ottenuto alcun titolo e ciliegina sulla torta € 600
per un figlio che ha lavorato da due anni si e’ licenziato ed attualmente e 3 mesi in brasile a godersi le vacanze e la disoccupazione. oltre l’assegnazione della casa famigliare io ho un altra famiglia mia moglie non lavora e la bambina ha 6 anni .non poso continuare a sopportare economicamente una trattenuta sui miei emolumenti che supera il 50% oltretutto gli aguzzini non pagano affittto nella mia casa mentre io mi faccio carico di spese di affitto della casa dell’ambulatorio etc. cosa si puo’ fare per fare si che i parassiti vivavno uccidendo l’ospite? e’ concepibile uno stato di diritto che non si basi sui fattti ma sulla discrezionalita’ di un magistrato?

La discrezionalità dei giudici è purtroppo ineliminabile in sé, questo in tutte le materia in cui deve applicarsi la legge ma soprattutto nel diritto di famiglia, dove ci sono le situazioni più diverse ed è assolutamente irrinunciabile l’opportunità che le norme giuridiche siano correttamente interpretate, «lette» e applicate modellandole sul caso concreto e le sue peculiarità.

Come spiego meglio nella scheda sul diritto come strumento inadeguato a risolvere i conflitti, che ti invito a leggere, i problemi cagionati dal diritto non si possono risolvere con più diritto, cioè dettando norme via via a maglie sempre più strette in modo da vincolare il giudice, innanzitutto perché un risultato del genere rappresenta solo un’utopia che, a livello fattuale, non sarebbe comunque mai raggiungibile, ma anche perché, quand’anche una situazione del genere si verificasse, essa condurrebbe in molti casi ad ingiustizie enormi.

La realtà è che non si possono risolvere problemi specifici applicando norme scritte prima, è sbagliato, inutile, demenziale, impossibile, per cui una più o meno ampia discrezionalità di chi deve dare il diritto è non solo ineliminabile ma anche opportuna, in alcuni casi anche molto.

Venendo, adesso, al tema più in concreto, per valutare la correttezza o meno della situazione attuale bisognerebbe conoscerla in tutti i suoi dettagli, certo le cifre che indichi sono importanti ma è tutto relativo per cui vanno valutate in relazione al tuo reddito e al tuo patrimonio, rispetto ai quali potrebbero essere congrue.

Se i tuoi figli si trovano in stato di disoccupazione colpevole, inoltre, forse ci potrebbero essere i presupposti per richiedere la diminuzione o la elisione dell’assegno di mantenimento, anche se, in una situazione economica e sociale come la nostra, la valutazione circa la «colpevolezza» o meno del figlio a riguardo è sempre poco facile.

In conclusione, se credi puoi approfondire con un avvocato la possibilità di presentare un ricorso per modifica condizioni, ma si tratta di un’iniziativa non certo semplice o da prendere senza aver prima ponderato molto bene i pro e i contro, come spiego nella scheda relativa, che ti invito a leggere con attenzione.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

4 risposte su “Il figlio colpevolmente disoccupato va mantenuto ugualmente?”

Il lavoro ke sta facendo con le persone qualsiasi mai conosciute è grandioso! Encomiabile!!!! Se fosse credente, uno dei primi posti in paradiso, lo guadagnerebbe sicuramente!!! (y)

Io lavoro come terapeuta familiare, a stretto contattto anche con vari avvocati, e sono fermamemnte convinta che la legge non potrà mai regolamentare le relazioni familiari ed i sentimenti ch elegano le persone. Credo che dietro certi tipi di cause, ricorsi e quindi sentenze, ci sia grossa confusione sulle relazioni genitori/figli, genitore vs genitore, moglie / marito vs ex : se non ci si ascolta prende il sopravvento la parte razionale e diventa solo una questione di soldi e basta! molte persone prese dal senso di colpa tamponano con i soldi e si perdono la bellezza della battaglia sui sentimenti umani. Fare il genitore è la più grande assunzione di responsabilità che possa capitare, ma credo sia adeguato coinvolgere anche i figli in questo, trasmettere l’idea che debbano partecipare e condividere .. forse in questo caso specifico c’è stata un pò di confusione per svariati motivi, farei un passo indietro e lascerei i soldi sullo sfondo! appariranno altre figure: un papà, dei figli, degli esseri umani che hanno voglia di essere anche felici! buona giornata! Giovanna

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