Mio marito è titolare di una porzione di bifamiliare. Nell’altra parte ancora non abita nessuno.
Dato che il viale d’ingresso è comunque comune possiamo obbligare i proprietari dell’altra parte a mettere un cancello d’ingresso, o per lo meno a corrispondere la metà dell’eventuale spesa, al fine di proteggere la nostra proprietà da eventuali intrusioni, evitare che gli animali domestici possno uscire (abbiamo un cane) e soprattutto essere più sicuri di poter lasciare nostra figlia a giocare in giardino?
La «bifamiliare» concreta una situazione di «condominio minimo», cioè un caso in cui, anche se le unità immobiliari sono solo due, si hanno comunque tutte le caratteristiche dell’istituto del condominio o della comunione, essendo evidente che ci sono parti comuni riferibili ad entrambi i proprietari.
Da ciò discende che per qualsiasi atto di amministrazione, intervento, miglioria e simili occorre una decisione approvata con le maggioranze previste dalla legge, cosa che nel vostro caso credo richieda, in definitiva, il consenso di entrambi i proprietari.
Quindi non li potete affatto obbligare, ma li dovete invitare a valutare insieme il problema.
Solo in alcuni casi, nell’ipotesi in cui non si riesca tra proprietari privati a deliberare, si può richiedere l’intervento dell’autorità giudiziaria, ma va valutato attentamente se le motivazioni che hai indicato, relative ad una eventuale maggior sicurezza, sono tali da rientrare in queste ipotesi.
2 risposte su “Bifamiliare: si può mettere un cancello se uno dei due non vuole?”
Buon giorno. Occorre indire una assemblea straordinaria condominiale con ordine del giorno la posa del cancello. Se l’assemblea non riesce a deliberare per mancanza del numero legale o impossibilità di giungere ad una delibera favorevole si può adire l’autorità giudiziaria.
Ma se sono in due a votare dovranno concordare entrambi o no?