Il problema.
ho un prestito di 10.000 euro con unicredit sono ormai 4 rate che non pago perché non ho un lavoro.
Ho detto loro che inizio a lavorare a febbraio e sarò in grado di pagare solo a marzo ma mi hanno detto che chiuderanno il credito e dovrò così pagare un saldo.
Io più dello stipendio non avrò come farò a pagarlo?
Sono nullatenente se non lo stipendio a partire da marzo.
Cosa devo fare?
Ci sono per lo più due modi con cui si può trattare un problema del genere: uno negoziale e uno giudiziario. Nel secondo caso l’assistenza di un avvocato è obbligatoria, nel primo caso è, di fatto, necessaria perché gli utenti non hanno capacità di negoziare in questi casi e solo l’intervento di un legale bravo ed esperto può dare qualche chances di raggiungere un accordo.
L’approccio negoziale.
Il primo metodo è quello, classico, di un approccio negoziale, cioè cercare di raggiungere un accordo in base al quale il creditore sospende le proprie azioni esecutive e il debitore si impegna a pagare una certa somma periodicamente sino al raggiungimento di un determinato importo, oppure, al contrario, quello, quando possibile, di pagare una somma, anche ridotta rispetto a quella che sarebbe dovuta facendo tutti i conteggi, ma «tutta e subito», cosa che a volte i creditori accolgono benevolmente.
È appena il caso di precisare che la strada negoziale va rigorosamente percorsa con l’assistenza di un avvocato, perché i debitori da soli hanno pochissime speranze di poter portare a casa un qualsiasi risultato, anche solo per la incapacità di immagine possibili soluzioni, che i pratici del diritto invece conoscono bene, oltre che per la capacità negoziale di cui dispone ogni bravo avvocato.
Per questi motivi, se sceglierai di percorrere questa strada dovrai mettere in conto anche di corrispondere il compenso di un avvocato.
Il ricorso per la composizione della crisi da sovraindebitamento.
Il secondo possibile approccio è quello di valutare un ricorso per la composizione di crisi da sovraindebitamento, reso possibile in base ad una legge recente che sta trovando ora le prime applicazioni. Per questa soluzione, occorre ovviamente studiare molto più approfonditamente la situazione ed è comunque necessario un avvocato, il cui compenso sarà probabilmente più alto che nel caso precedente, essendo molto di più il lavoro che è necessario fare.
Conclusioni.
Se hai solo questo debito, in conclusione, direi che la strada migliore possa essere la prima, anche per un fatto di gradualismo e di individuazione dello strumento maggiormente adatto all’entità del problema.
Leggi anche la nostra scheda sul recupero crediti che, vista a contrario, ti po’ far capire i tipi di pignoramento che il creditore può fare nei tuoi confronti.
3 risposte su “Ho un debito che non posso pagare: cosa faccio?”
Ma se la finanziaria accetta una sorta di saldo – stralcio vieni comunque segnalato come cattivo pagatore ?
Quello è proprio un altro aspetto da definire in sede di accordo, cercando di ottenere in cambio della soluzione di pagamento offerta anche la “non segnalazione”.
Gentile Signora, oltre a quanto giustamente indicatoLe dall’amico e collega Tiziano, mi permetto di suggerirLe di provare a scrivere anche alla Dott.ssa Raffaella Brogi, giudice del Tribunale di Prato che si occupa principalmente di crisi da sovraindebitamento. E’ una persona molto preparata ma soprattutto molto disponibile con tutti.