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Veranda: il mio vicino ha diritto di passaggio per una servitù?

ho acquistato un immobile con giardino da 4 anni quest’anno vi ho trascorso le vacanze. ho scoperto che il mio vicino/confinante passa sulla mia veranda con l’automobile ,adducendo un diritto di servitu’.dopo varie disquisizioni , entrambi abbiamo mostrato i propri documenti ,nel mio atto di acquisto e’ specificato che sul fondo non gravano servitu ipoteche e diritti di terzi.su un suo documento redatto da un notaio nel 1970 si riporta che il suocero ex proprietario , acquisto il diritto di servitu di passaggio per lire 20.000, dall’allora propietario che poi ha venduto al signore da cui ho acquistato io.,non si evince altro,ovvero specifiche che determinano il luogodella servitu’, preciso inoltre che il fondo del mio vicino gode di un suo accesso ala strada pubblica ovvero non e’ intercluso. cosa devo fare? chi ha ragione?

Sono situazioni in cui è estremamente difficile poter stabilire con un certo grado di attendibilità «chi ha ragione», perché in tema di proprietà fondiaria, immobili e servitù sono giuridicamente rilevanti tanti fattori, oltre ai titoli di acquisto, titoli che magari sono già poco facile da interpretare.

Questi altri fattori sono ad esempio l’usucapione, che riguarda non solo il diritto di proprietà ma anche i diritti di passaggio, cioè si può usucapire benissimo una servitù, ma anche la destinazione del buon padre di famiglia, un istituto previsto per antichissima tradizione che determina la nascita di servitù quando c’è un rapporto di servizio tra due fondi originariamente appartenenti ad un unico proprietario che poi vengono venduti a due persone diverse.

Per queste ragioni, l’approfondimento di una situazione come la tua è molto impegnativo e deve essere condotto esaminando sia i titoli di acquisto sia lo stato dei luoghi sia le vicende intercorse tra i vari fondi.

Spesso, lavori di questo genere, che richiedono molte ore di applicazione, e di conseguenza un investimento non trascurabile in spese di consulenza e assistenza legale, e di solito anche tecnica, peraltro conducono ad un risultato inconcludente o interlocutorio, per cui la mia idea è che l’approccio migliore per affrontare questo genere di problemi sia assolutamente quello negoziale.

Detto questo, per quanto riguarda i contenuti occorre iniziare a riflettere sulla situazione e vedere quali potrebbero essere i «modelli» di soluzione praticabili con un giusto sacrificio da parte di tutte le persone coinvolte in un caso del genere.

Il prossimo passo che devi fare, a mio giudizio, è cercare un avvocato bravo, degno di fiducia, intelligente e dotato di ottime capacità negoziali, per dargli l’incarico di tentare di trovare una soluzione.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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