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Possono costringermi ad acquistare del mobilio?

l’ex inquilina ha lasciato un armadio in uso gratuito a mia suocera ora deceduta.sostiene di non averne più bisogno,ma poichè lascia l’mobile ne richede il pagamento (120 euro per un armadio a sei ante comprato già usato e non smontabile).Mio marito è l’unico erede. L’inquilina ha diritto al pagamento anche se le è stata proposta la restituzione e lei asserisce di non averne bisogno?

Assolutamente no.

Nessuno può essere costretto ad acquistare un bene se non vuole, o più in generale a concludere un contratto, salvo ristrettissime eccezioni previste dalla legge, per lo più in caso di monopolio o di interesse pubblico.

Ti suggerirei di fare una diffida tramite avvocato in cui le richiedete di volerlo prelevare, sotto pena, in difetto, delle conseguenze di legge (mora del creditore).

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

4 risposte su “Possono costringermi ad acquistare del mobilio?”

vorrei anche ricordare che se vi capita quando viene dato un immobile a titolo gratuito non ci può essere anche una richiesta di pagamento sul immobile visto che immobile è a titolo gratuito e se richiede i soldi allora deve dire che per legge un immobile gratuito non può chiedere nessun soldo secondo quando vi danno un immobile gratuito fatte sembre due righe scritte sul immobile che vi è stato dato gratuito e lo fatte firmare cosi lui non può ne chiedere i soldi ne chiedere la restituzione del immobile a titolo gratuito.

Buongiorno Avvocato,
mi scusi se la disturbo ancora, ma avrei due quesiti da sottoporle:
1. Ho scritto un bando di gara per una Onlus con cui da tempo collaboro in veste di educatrice. Abbiamo vinto ed ora il CDA mi chiede di sottoporgli una proposta economica per il riconoscimento del mio lavoro di progettazione. Esiste un importo percentuale di riferimento, a livello normativo? Io pensavo il 10% dell’ammontare lordo dell’intero valore dell’appalto (circa 1500 euro su 150.000), può andar bene?
2. Saltando di palo in frasca, io abito al 1′ piano e ogni giorno mi ritrovo a dover raccogliere sul mio balcone fogliame in quantità copiosa e addirittura pezzi di corteccia prodotti dalle fioriere dell’inquilino del 5′ piano, unico ad averne sul lato strada (a proposito, visto che è l’unico e che per il resto la facciata del condominio -signorile- è spoglia ed uniforme, è legittimo?).
Sul lato interno siamo tutti verandati, quindi il problema non sussisterebbe.
Questo “signore”, più volte interpellato, si rifiuta categoricamente di porre rimedio al problema: può l’amministratore intimargli di renderle “inoffensive” o, in caso ciò non avvenga, di rimuoverle?
Io non so più cosa fare, se non ricorrere a rimedi estremi quali l’astenermi dal pagamento delle spese condominiali (che senso ha che io paghi per avere le scale pulite, se poi è lecito riempire il mio balcone della monnezza altrui???) o il depositare sistematicamente questi detriti sullo zerbino dell’interessato…
Molte grazie e cordiali saluti.
Anna

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