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Avvocato che non mi aggiorna: potrò chiedere nullità della sentenza?

Non sono soddisfatto del mio avvocato, tra pochi giorni dovrei avere una causa e lui non si preoccupa di informarmi, se l’udienza sarà tenuta senza informare l’assistito si può chiedere l’annullamento della sentenza?

Ovviamente no.

Che colpa ne avrebbero l’altra parte, o le altre parti del processo, del fatto che il tuo avvocato non ti tiene adeguatamente informato dell’andamento del processo?

Se si ammettesse una circostanze del genere come causa di nullità, ognuno potrebbe lasciar continuare le cause anche per dieci, venti, trenta anni, per poi annullarle completamente risvegliandosi all’improvviso e dimostrando che, magari 28 anni prima, il suo legale non l’aveva adeguatamente informato dell’udienza.

Chiaramente, è inconcepibile una cosa del genere.

Il discorso è che spetta a te ottenere i chiarimenti più opportuni dal tuo avvocato.

Ancor prima però devi fare una considerazione, che è questa.

Te la esprimo citando una frase di una serie televisiva, House M.D.: «preferisci un medico che ti tenga la mano mentre ti lascia morire o un sanitario che ti cura e guarisce mentre ti ignora completamente?»

Questo significa che devi per forza valutare quanto è davvero importante il tuo bisogno di informazione rispetto alla fiducia che hai nel tuo avvocato e nel fatto che egli svolga in modo efficace il suo lavoro.

Il tempo a disposizione per svolgere i diversi incarichi cui è tenuto in ogni momento ciascun avvocato non è illimitato, anzi tutto al contrario disponibile in quantità limitatissima rispetto agli impegni cui far fronte, e spesso un buon avvocato preferisce dedicarlo a lavorare concretamente al caso, più che a intrattenere rapporti con il cliente.

Io stesso molto spesso faccio così e, personalmente, diffiderei molto di un avvocato, o altro professionista, che tendesse sempre a dilungarsi in lunghe spiegazioni e a far salotto con me ogni volta che gli rivolgessi una domanda: significherebbe che il lavoro che deve fare per me o non lo sta facendo o lo sta facendo fare ad un altro, che non saprei nemmeno chi fosse, a quel punto.

Onestamente, io capisco perfettamente l’esigenza degli utenti di essere informati almeno un minimo, specialmente nella conduzione di vertenza molto delicate, ma gli utenti devono dal canto loro capire che eccedere in queste cose rischia seriamente di compromettere la qualità del lavoro, perché il tempo e l’attenzione che un avvocato può dedicare ai singoli casi sono limitati, ed il lavoro tecnico è spesso difficile, richiede pazienza, preparazione, studio, applicazione, concentrazione, accuratezza, creatività – tutte cose che perdendosi a far salotto con il proprio assistito, tanto per farlo contento o tranquillizzarlo, spesso purtroppo si perdono.

Chiaramente, un legale non può neanche essere inaccessibile o non dare mai spiegazioni, si deve trovare il giusto compromesso tra le due esigenze. Purtroppo, per gli utenti non è facile capire questo.

Tutto ciò premesso, che cosa devi fare nella pratica?

Io ti suggerirei di chiedergli chiarimenti via mail, provando prima magari con una mail ordinaria e poi tramite pec. Se non ricevi risposta, o non ne ricevi una soddisfacente, devi valutare se la situazione è tale da minare la fiducia che riponi in questo avvocato.

La fiducia rimane assolutamente fondamentale, per proseguire proficuamente un rapporto difensivo, per cui se venisse mai meno dovresti valutare di revocare il mandato a questo legale ed affidarlo ad un altro.

Un’altra idea potrebbe essere, prima di revocare il mandato, cosa che tanto potrebbe essere opportuna quanto no, chiedere un secondo parere ad un altro avvocato, per vedere se conferma l’impostazione difensiva del primo, nel qual caso puoi anche confermare l’incarico, o meno.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

4 risposte su “Avvocato che non mi aggiorna: potrò chiedere nullità della sentenza?”

Buonasera,
scusi il disturbo
sto cercando un avvocato a Genova che sia molto esperto in pratiche legali legate alle ristrutturazioni per valutare un appello e ottenere che il Giudice veda le mie carte.
La controparte ha un avvocato più esperto del mio. Come si effettuano queste ricerche?

Grazie per il tempo che dedica a me e alla comunità con le sue risposte.
A volte, quando si hanno seri problemi, anche solo avere un po’ di attenzione è un sollievo

La valutazione della fattibilità dell’appello te la possiamo fare, se credi, direttamente noi da qui, poi nel caso in cui l’iniziativa sia praticabile potremmo indicarti un avvocato su Genova del nostro network. Se ti interessa, puoi chiedere un preventivo compilando il modulo apposito.

Buongiorno,
mi scuso se avessi già scritto su questo sito. Ho scritto ovunque e non so nemmeno più dove.
Porto solo una testimonianza che spero possa almeno essere utile ad evitare a qualcuno la mia stessa sorte.
Tre anni fa ho ristrutturato la mia casa. L’impresa non aveva finito alcuni lavori ed altri non erano stati fatti adeguatamente (ad es. piastrelle montate al contrario, tubazioni rimaste a vista nel bagno, ecc.) quindi, al momento della richiesta della fattura a saldo di circa 7600 euro, ho fatto presente che avrei pagato una volta fossero terminati i lavori.
L’impresa mi ha mandato una lettera di un legale per richiedere il pagamento.
Mi sono rivolta anch’io ad un legale per ottenere che detraessero le lavorazioni non terminate e/o non fatte a regola d’arte (notare che queste poi sono state valutate in sede di ATP per una cifra quasi corrispondente al saldo. Avevo ben ragione a non pagare!!!).
Poco prima dell’ATP però l’impresa ha fatto un’ulteriore richiesta sempre tramite legale, oltre a quella che loro stessi avevano definito come “saldo”, di altri 6000 euro circa per extra vari mai richiesti prima!
L’ATP li ha inseriti nei conti e ha stabilito che li dovevo perché fatti. Non discuto il parere tecnico ma un “saldo” è un “saldo” e molte lavorazioni extra non sono state da me richieste. Il contratto privato tra me e l’impresa prevedeva che circa gli eventuali extra, ci fossero precise pattuizioni per iscritto che non ci sono state. Inoltre per alcuni extra ho degli scritti che dimostrano che non sono dovuti!!!
Nonostante tutto, per chiudere la spiacevole situazione il mio avvocato mi suggerisce di pagare. Io accetto. Loro no. Loro nel frattempo richiedevano i 6000 più altri 1500 approfittando di alcune incongruenze numeriche nei valori conteggiati nell’ATP.
Il mio avvocato mi suggerisce di accettare anche questa richiesta. Per non irritare il giudice che spinge per una transazione, sfinita, accetto di pagare anche gli errori di somme algebriche ma a loro non basta. Ora vogliono anche le spese tecniche e legali!
Questa impresa mi ha fatto di tutto… verso la fine dei lavori in casa c’è stato un incendio (spento a secchiate) perché è scoppiato lo scaldabagno e non è saltato il salvavita. Hanno fatto la cresta (documentabile) sugli acquisti fatti per mio conto e ribaltati. Hanno scavato crene nei pavimenti in graniglia mentre eravamo d’accordo che gli impianti sarebbero passati dai muri. Non mi hanno consentito di rifare un bonifico con descrizione errata così ho perso migliaia di euro di detrazioni fiscali.
Morale: per non aver pagato una fattura di importo uguale ai danni ora perderò circa 22mila euro di extra inventati, spese mie, spese loro e detrazioni perse. Questa è la mia storia.
Grazie per avermi letto.

Grazie per averla condivisa. Per poter dire qualcosa al riguardo, bisognerebbe esaminare in dettaglio la vicenda e soprattutto la documentazione disponibile. È importante, resta importante, una polizza di tutela legale che in una vicenda come questa avrebbe aiutato molto.

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