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Utero in affitto, maternità surrogata: ecco come la pensiamo. 

Lo diciamo con le poche e scarne parole di una nota giornalista e scrittrice italiana, perché a volte dilungarsi troppo confonde, mentre certi concetti è bene che siano chiari il più possibile. 

Oggi, dunque, al posto del solito articolo, vi mettiamo queste poche righe, un aforisma, una cosa cosa ma significativa, che lascia come tale tanto spazio per le vostre riflessioni. 

«I diritti civili. Pagare una donna, farle sentire un figlio crescere dentro di sè, farla partorire e portarglielo via incuranti delle sue lacrime. Chiamateli desideri, pretese, voglie. Non chiamateli diritti. E se proprio non potete farne a meno, almeno ammettete che sono incivili. I diritti barbari.» — Costanza Miriano

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

12 risposte su “Utero in affitto, maternità surrogata: ecco come la pensiamo. ”

E’ divertente quello che scrive Costanza Miriano, ma basato su un gioco di parole. Quando si parla di diritto ad avere bambini, per diritto si intende ‘facoltà’, che è qualcosa di più debole rispetto a ‘pretesa’ (quella che si ha nei confronti di un debitore). Tutte le donne non sposate hanno la facoltà di avere marito, ma nessuna può vantare la pretesa corrispondente. Vale lo stesso per i bambini.

Ciao Tiziano,sono spesso d’accordo con le tue idee ma stavolta no.le donne che affittano l utero sono le prime a farlo per soldi (vedi l’esperienza americana). senza contare che il figlio non è suo,visto che i geni sono di altri. Semmai bisognerebbe essere davvero consapevoli di quello che una scelta del genere comporta,e agire di conseguenza (decidere di non farlo se non si è in grado di reggere lo stress emotivo).

Certo che lo fanno per soldi, per quale altro motivo una donna si sottoporrebbe ad una aberrazione del genere? Il figlio non è loro ma se lo fanno crescere dentro e lo nutrono per nove mesi, si sviluppa un rapporto profondo. Non possiamo pretendere che siano queste povere disgraziate ad essere consapevoli… Questo almeno secondo me.

Ti ho sempre stimato come collega. Ora hai guadagnato un punto un più. Secondo me, hai confermato il “volto umano”

Grazie Agostino, la tua è una riflessione molto bella e davvero azzeccata in molti punti. Il vizio di noi cattolici di intervenire a mio giudizio deriva non altro che dalla pietà che si prova per chi quasi sempre è più debole, come queste donne sono quasi sempre. Forse è sbagliato, questo lo lascio giudicare ad ognuno.

Potrei anche condividere,alcuni anni fa si,ma …oggi no.Motivo è semplice:ci sono donne e donne,ci sono istinti materni e istinti materni e poi ci sono delle donne con un istinto materno poco sviluppato.Personalmente non darei mai il mio l’utero in affitto,si sa .Legame con il bimbo cresce già durante la gravidanza,lo ascolti,lo senti,lo accarezzi e poi…No,decisamente non è per me. Ma…ho incontrato numerose donne che non si pongono questi problemi,per due soldi farebbero di tutto.Vi garantisco che (quelle che ho incontrato sulla strada del volontariato) non hanno neanche pianto,assolutamente.Anzi,nella loro mente erano già pronte per un altro “contrattino”…
Il paragone potrebbe essere assurdo ma penso in questo momento agli donatori di organi…Chiaro,si fa per salvare la vita ma molti,moltissimi sono contrari finchè…non gli capita la disgrazia di avere un figlio,marito,la mamma che è lì,malata e attende con una speranza disumana.
Supponiamo che nostre figlie ,un domani,riscontrano un simile problema…Sterilità…Vedi la figlia infelice,disperata e di fronte trovi una donna che offre il proprio utero…Cosa pensi,quale sarebbe la tua posizione…Non è facile prendere una posizione,mai dire mai nella vita. Margherita

Vero, hai ragione Margherita, questo aforisma è rivolto ai casi in cui vengono sfruttate opere disgraziate per generare bambini come prodotti, soprattutto da parte di persone che per motivi naturali come il fatto di appartenere allo stesso sesso non potrebbero averne.

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