Mi sono accorto che nel momento in cui azionavo la chiave di arresto, causa assenza dall’abitazione, il mio vicino non aveva più l’acqua. In pratica – cosa verificata anche dal mio idraulico di fiducia – è successo, e me ne sono accorto solo dopo dieci anni . subito dopo il contatore esistono due condutture: una che va alla mia abitazione ed un’altra che va a finire nel magazzino del mio vicino. Non so chi ha fatto l’impianto e chi ha successivamente ha installato il contatore del mio vicino, ma immagino sia stata la società Gori che gestisce l’acqua in Campania.
Di conseguenza siamo in due a pagare: prima il sottoscritto e poi il mio vicino che è regolarmente fornito di contatore. La società Gori – opportunamente sollecitata – alla quale è stato richiesto un rimborso delle somme impropriamente incamerate per dieci anni, si è limitata a mettere il contatore solo sulla mia diramazione e a restituirmi una somma irrisoria (circa 100 euro).
Posso chiedere un risarcimento danni?
Più che un risarcimento danni, mi pare che si tratti di un pagamento di indebito.
Il primo passo è ovviamente conteggiare, bollette alla mano, quanto è stato debitamente percepito in più, per avere appunto una quantificazione del vostro credito. Questa operazione si può far fare ad un perito, se del caso.
In secondo luogo, bisogna valutare a nome di chi fare la richiesta, ovviamente se fosse possibile sarebbe bene che entrambi richiedeste la restituzione perché l’indebito si configura, a mio giudizio, volta per volta in capo a chi ha pagato per secondo, con possibile rischio di confusione nella gestione dell’iniziativa giudiziaria.
Una volta organizzato tutto questo, si potrebbe chiedere la restituzione all’azienda fornitrice, dapprima tramite una diffida stragiudiziale contenente anche l’invito alla negoziazione assistita, considerato che la somma da richiedere immagino sia inferiore ai 50.000€, dopodiché, a seconda di quello che sarà stato il riscontro ottenuto, anche in giudizio, auspicabilmente nella forma del ricorso ex art. 702 bis cod. proc. civ. direi.