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Formazione continua avvocati: nuovi criteri per saggi e pubblicazioni.

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Il Consiglio Nazionale Forense ha recentemente, di nuovo, riformato il regolamento sulla formazione continua, modificando la lettera b) dell’art. 20, comma 2°, nella seduta del 19 febbraio 2016, riguardante i criteri per le attività di formazione consistenti nella produzione di contenuti.

Il comma anteriore recitava, in riferimenti ai crediti ottenibili, quanto segue: «b) per pubblicazioni e saggi in materie giuridiche su riviste specializzate a diffusione o di rilevanza nazionale da n. 1 a n. 3 CF per ciascuno scritto; per libri e monografie da n. 1 a n. 5 CF per ciascuno scritto; in ogni caso i CF attribuiti non potranno superare un massimo di n. 12 CF all’anno».

Il comma attualmente vigente è invece così articolato: «b) per pubblicazioni e saggi in materie giuridiche su riviste specializzate a diffusione o di rilevanza nazionale ovvero per libri e monografie, i CF attribuiti all’attività svolta non potranno superare un massimo di n. 12 CF all’anno».

La modifica, dunque, consiste nel fatto che non è più predeterminata la misura del credito o crediti da riconoscere in relazione al tipo di pubblicazione realizzata dall’avvocato, se articolo ad esempio piuttosto che libro intero o monografia, mentre la determinazione del numero di crediti da riconoscere viene rimessa integralmente alla discrezione della apposita commissione del CNF che, appunto, è competente per tali riconoscimenti.

A questo punto, diventano ancora più rilevanti i criteri da applicare al riguardo, previsti dal successivo art. 21, comma 2, che sono i seguenti:

«a)  natura giuridica della rivista, anche sotto il profilo dei destinatari; b)  qualità del tema trattato; c)  approccio giuridico al tema trattato; d) livello di approfondimento del tema trattato, anche sotto i profili dottrinali e giurisprudenziali; e) contenuti sostanziali, escludendosi sunti o parafrasi di testi normativi o decisioni».

Come si vede, in realtà – al di là di quello, ovvio, per cui non sono utili sunti e parafrasi – si tratta di criteri che consentono a chi li deve applicare una amplissima discrezionalità, tanto che probabilmente chi li applicherà potrà fare un po’ quello che gli pare, in fondo, e sarà importante vedere su quali prassi si assesterà, se mai lo farà, la commissione relativa.

La newsletter ufficiale del CNF (n. 293 del 15 marzo 2016) presenta così la nuova novità: «… in particolare è cambiata la norma che sovraintende al valore da conferire, ai fini dei crediti formativi,  ai saggi e alle pubblicazioni degli Avvocati. Non vi sono più riferimenti a criteri numerici prefissati per permettere maggiore puntualità nella valutazione del singolo lavoro, che tuttavia deve attenersi a criteri di merito che il nuovo testo del regolamento specifica nell’articolo 21, comma 2 (per esempio natura della rivista giuridica; o  il livello di approfondimento del tema trattato). Rimane invece il limite del massimo dei 12 crediti/anno. La valutazione della commissione verrà attuata al termine di ogni anno formativo».

L’ultima riga che informa che la valutazione verrà effettuata al termine di ogni anno formativo suscita diverse perplessità. Innanzitutto, che io sappia tale differimento ed accumulo a fine anno non è previsto dal regolamento né da altre fonti. Ma soprattutto come potrebbe fare il singolo professionista a capire se l’attività di formazione che svolge tramite la redazione di pubblicazioni è sufficiente o meno per raggiungere il numero minimo richiesto di crediti? Vedendo poco dopo la richiesta di riconoscimento del credito se questo è concesso e in quale misura, l’avvocato può regolarsi con le altre attività formative, seguendo ad esempio qualche convegno nel caso i crediti non siano sufficienti, e viceversa in caso contrario.

Lasciate, come al solito, se credete i vostri commenti in calce.

Qui si può scaricare il testo del regolamento del CNF aggiornato ad oggi con le ultime modifiche.

 

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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