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Divorzio da uno straniero in un paese straniero: come si fa?

Sono sposata con un uomo straniero, proveniente da un paese al di fuori dell’UE. Lavoriamo entrambi, anche se io ho un contratto a tempo determinato, ma con buone prospettive di spostarci in Europa entro un anno (ora siamo nel paese di origine di mio marito). Abbiamo una figlia di 3 anni.
Vorrei procedere con il divorzio, in Italia (il nostro matrimonio è riconosciuto in entrambi i paesi), e ottenere l’affidamento di mia figlia. Sono disposta a che lui veda sua figlia e abbia un rapporto con lei, ma vorrei proteggerla dal padre che mostra sempre di più segni di depressione e disturbi da sociopatico, e che da anni controlla la mia vita (mi sto rendendo indipendente da lui dopo lunghi anni di controllo nella sfera economica ma anche dal punto di vista psicologico). Ho paura di lui, di come potrebbe comportarsi, di come potrebbe manipolare mia figlia (cosa che fa durante le nostre liti) e avvicinarmi alla mia famiglia in Italia, che potrebbe darmi una mano. Come posso fare?

Parli di un «uomo straniero» e io non posso che rispondere «ma sticazzi»…

Il fatto è che dicendo così è quasi come non dire niente. Nella categoria, possiamo sussumere un Islandese come un suddito dell’Arabia saudita. Con la conseguenza che non ci fai neanche capire in che Paese ti trovi.

È una descrizione davvero eccessivamente generica per poter dare dei consigli che siano un minimo sensati.

Tra l’altro noi avvocati ti possiamo assistere, aiutare, per il completamento della pratica burocratica di separazione o divorzio – a proposito, se non hai ancora fatto la separazione non puoi fare il divorzio diretto, devi fare prima la separazione e poi, dopo sei mesi o un anno, il divorzio.

Per fare il divorzio diretto, bisognerebbe vedere se, a mente della norme di conflitto italiane, fosse applicabile il diritto di quel paese «straniero» cui appartiene tuo marito, che, ancora una volta non ci è concesso di sapere. Se fosse romeno, ad esempio, la buona notizia sarebbe che in Romania il divorzio diretto è previsto, anche se poi rimarrebbe da vedere se questo diritto fosse applicabile al nostro caso.

Ad ogni modo, quello che un avvocato può fare al di là della pratica burocratica è ben poco. Non ti può aiutare negli aspetti logistici, per i problemi psicologici, ti può solo mandare, come faccio io molto spesso, da un mediatore familiare o da altri professionisti che con competenza si occupano di questi altri aspetti.

Credo, in conclusione, che ti serva un progetto complessivo per uscire da questa situazione, in seno al quale la pratica di separazione o divorzio è solo uno dei tanti aspetti e forse, al momento, nemmeno il più importante.

Tutto quello che ti posso dire è che, se, quando sarai pronta, vorrai un preventivo per la pratica, e qualche indicazione concreta, o magari una consulenza preliminare, noi restiamo ovviamente a disposizione.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

Una risposta su “Divorzio da uno straniero in un paese straniero: come si fa?”

Penso che il paese in questione sia l’Egitto, e qui il problema è la cultura islamica, che io conosco abbastanza bene, le donne non hanno gli stessi diritti degli uomini e se sei di religione diversa è anche peggio, l’unico consiglio che posso dare alla signora è quello di fare la sottomessa (in quanto in un paese islamico non ha assolutamente nessuna possibilità di ottenere ciò che vorrebbe, al massimo potrebbe ottenere il divorzio, ma la figlia è letteralmente proprietà del padre ), invece assecondando su tutto e convincendo ad emigrare in Italia e poi con il sostegno di un bravo avvocato e i consigli di qualche associazione di ex donne mussulmana (c’è ne sono diverse in Italia ), riuscirà ad ottenere il divorzio e ll’affido della figlia, sopratutto se interviene il tribunale dei minori

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