Categorie
diritto

Soccombenza e spese legali: si può avere anche in divorzio giudiziale?

Ho letto che anche nelle cause di divorzio giudiziale le spese processuali sono a carico della parte soccombente. Non riesco però a capire cosa voglia dire parte soccombente in un divorzio giudiziale. L’attore chiede il divorzio perchè non ha raggiunto un accordo con il convenuto; il giudice detta allora le norme cui attenersi; non mi sembra ci sia una parte soccombente! Può chiarirmi il concetto?

Nelle causa di divorzio, così come di separazione, di natura giudiziale la soccombenza ci può essere e spesso c’è eccome.

Può essere, come spesso accade, anche parziale e/o reciproca, ma comunque si può verificare e infatti si verifica abbastanza spesso.

Un esempio banale è quello del coniuge che chiede un mantenimento di 1000€ al mese, quando poi il giudice ne ritiene congruo uno, poniamo, di 250€, oppure addirittura non ritiene che ci siano i presupposti per nessun mantenimento.

Chi lo aveva richiesto, su quella domanda, è tecnicamente soccombente e può, per questo, essere destinatario di una condanna a ripagare, in tutto o, più facilmente, in parte, le spese legali avversarie.

Tutto ciò ha una sua logica: sono le pretese assurde e infondate di una parte che, più che altro, determinano l’impossibilità di ricorrere a soluzioni consensuali come gli accordi in house, che addirittura eviterebbero il ricorso alla giurisdizione in radice, con la conseguenza che l’uso improprio della macchina giudiziaria, ma anche il fastidio cagionato all’altra parte, viene ad essere in qualche modo sanzionato.

Nella pratica, devo dire, purtroppo spesso i giudici compensano le spese legali nelle vertenze familiari, stabilendo cioè che ognuno dei coniugi o genitori sostenga le proprie senza rivalsa né in tutto né in parte di uno verso l’altro, e non sempre è giusto perché ci sono casi in cui davvero la mancata consensualizzazione è imputabile con evidenza ad una parte, che andrebbe appunto adeguatamente sanzionata, quantomeno con la condanna alle spese.

Questa sarebbe anche una buona politica giudiziaria, sfortunatamente la mia esperienza di venti anni è nel senso di assistere ad una tendenza molto robusta alla compensazione, spesso quasi come un automatismo.

Ti è piaciuto il post? Usa qualche secondo per supportare Tiziano Solignani su Patreon!
Become a patron at Patreon!

Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

Tu che cosa ne pensi?

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: