Sono sposato, con rito civile, con una cittadina cubana. Mia moglie, nel novembre 2014, è ritornata a Cuba presso la sua famiglia, per nostri problemi economici. In comune accordo vorremmo divorziare. Il matrimonio è registrato solo in Italia. al Comune di Venezia, per la procedura di “divorzio breve” è indispensabile la presenza di mia moglie per 4 volte. Al Tribunale di Venezia, ancora non sanno rispondermi. La mia domanda precisa sarebbe: poiché mia moglie non può venire in Italia, in quanto è madre di un bimbo da una altra relazione, con la procura consolare può delegare una persona affinché la rappresenti? Necessitano due procure una per la separazione e una successiva per il divorzio? Mia moglie, in Italia, aveva tutti i documenti regolari, carta di identità e permesso di soggiorno per matrimonio.
Si può fare una convenzione di negoziazione assistita, o accordo in house, tramite procura consolare. Ne stiamo facendo una proprio in questi giorni.
Purtroppo bisogna fare due pratiche distinte, prima la separazione e poi il divorzio.
Ma il metodo da utilizzare è sempre lo stesso, quello degli accordi in house. Prima uno per la separazione e dopo sei mesi dal primo un secondo accordo per il divorzio, che è lo schema tipico che seguono appunto i nostri assistiti.
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