Due anni fa, in un periodo particolarmente infelice della mia vita, sono stato vittima di una “truffa alla nigeriana”. In cambio di assurde promesse, su indicazione di persone con cui ero in contatto via email (straniere, nomi falsi) ho fatto dei vaglia a due persone risultate poi italiane ed esistenti. Resomi conto della truffa ho richiesto indietro i miei soldi: mi ha risposto l’avvocato di una di queste due persone dicendo che la stessa vantava da tempo un credito da parte di una persona X (nome simile a una delle persone con cui parlavo io) e che ricevuto il mio vaglia l’aveva incassato rassicurato e preavvisato da X che le aveva detto “che era una delegazione di pagamento ai sensi dell’art 1269cc”. In sintesi ho pagato i debiti di qualcun altro. Dato che la delegazione di pagamento non e’ mai esistita (devo/devono dimostrarlo?non dovrebbe essere scritta?) posso richiedere indietro i miei soldi alle due persone italiane (uniche identificabili/solvibili) ad es. ex art 2033 o 2041cc?
Bisognerebbe conoscere meglio la situazione e i dettagli del caso, ma direi proprio che la motivazione addotta dal legale della tua controparte abbia la consistenza di una vera e propria supercazzola.
Se non c’è mai stato alcun rapporto tra te e un suo fantomatico debitore, non può certo sostenersi che vi fosse una delegazione di pagamento, che comunque non c’era nella realtà dei fatti, perché tu nemmeno sapevi dell’esistenza di quell’eventuale debitore del tuo debitore.
Questo significa che potresti procedere col recupero crediti, eventualmente nella solita forma del ricorso per decreto ingiuntivo.
Però fai attenzione ai problemi tipici di questo genere di pratiche, sui quali ti rimando alla apposita scheda, e soprattutto agli aspetti relativi alla solvenza, considerata la situazione.