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Amministratore di sostegno: se una sorella spende denari di mamma.

mia madre è invalida al 100×100 e ha un introito di circa 2400 euro mensili mia sorella ha messo il suo nome sul conto di mia madre..lei gestisce i soldi di mia madre ma a noi fratelli non ci fa sapere niente neanche l estratto conto..io sono in possesso di un estratto conto di mia madre dove si evince che lei usa i soldi di mia madre per pagarsi il suo dentista e credo anche altre spese..cosa si può fare??praticamente è lei che gestisce il patrimonio di mia madre. mia madre abita in affitto nel medesimo portone dove abita mia sorella lei sta al 4 piano e mia sorella al sesto.mia madre voleva fare un regalo alla nipotina di un anno e mia sorella glielo ha impedito.non si può far niente??è giusto che è lei che gestisce i soldi e li può prendere quando vuole lei.?

È una situazione oggigiorno, in una società come la nostra dove ci sono molti più anziani rispetto ad un tempo, molto comune.

Ci sono due possibili approcci per trattare un problema come questo, uno più semplice, immediato, economico, ma meno incisivo e un altro più complicato ma, alla lunga, più importante e sostanzialmente quasi sempre decisivo e risolutivo.

Peraltro, questi due sistemi si possono usare entrambi, eventualmente scalandoli tra di loro, in un’ottica di gradualismo nella trattazione dei problemi legali.

La prima cosa che si può valutare di fare è l’invio di una diffida scritta da parte di un avvocato, con la contestazione di queste operazioni avvenute maneggiando i denari della «mamma» ed invitando a rendere i conti delle stesse e, più in generale, della gestione della mamma. Non so quanti fratelli siate, ma vale la considerazione per cui più fratelli aderiscono all’iniziativa meglio sarebbe.

La seconda cosa che si può fare, auspicabilmente dopo aver comunque prima inviato una diffida, è il deposito di un ricorso per amministratore di sostegno, istituto di cui abbiamo parlato diverse volte nel blog e su cui dunque ti invito a fare una ricerca nel vecchi post.

Con la nomina di un amministratore di sostegno, il patrimonio della «mamma» verrebbe gestito da una persona indicata dal tribunale che, di solito, in caso di disaccordo tra i familiari sulla persona da incaricare, è un avvocato o un commercialista di fiducia del giudice tutelare.

Nel valutare tra i due diversi approcci, tieni presente anche gli aspetti legati ai tempi necessari.

La diffida si può inviare appena uno decide di farla, mentre per la nomina di un amministratore di sostegno le tempistiche presso il tribunale di Modena, che sarebbe competente nel tuo caso e che conosco bene essendo quello dove opero correntemente, sono lunghette: un ricorso, ad esempio, per cui mi è stata fissata udienza in questi giorni lo avevo depositato a fine luglio 2016, e l’udienza mi è stata fissata a marzo 2017.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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