sono una ragazza di 25 anni con una bambina di 13 mesi. Io e suo padre ci siamo lasciati quando la bambina aveva solo sei mesi(non siamo sposati) e di conseguenza venendola a trovare solo due o tre ore a settimana da quel momento la bambina non ha instaurato alcun rapporto con il padre.. Non lo chiama ne papà ne sa cosa è la figura di un padre. Ora lui pretende di portarla da lui che vive con i suoi genitori ad una distanza di 70 km da me. Nonni che la bambina non ha mai visto se non il giorno del suo battesimo, L’unico giorno in cui si sono degnati di venirla a trovare. In più lui non lavora non ha un mezzo vive in periferia e in casa vivono in condizioni igieniche pessime, non sa nemmeno cosa è un cambio di pannolino e poi è irresponsabile in tutto. Non dico tutto questo per rabbia ma perché è realmente cosi e temo che se si rivolge al tribunale dei minori riesca a portarla da lui. La bambina che è legata solo a me e sarebbe un trauma perché si ritroverebbe con degli sconosciuti.
Non si capisce se parli di una gita temporanea, come sembra più probabilmente, ovvero di un vero e proprio cambio di collocazione.
In entrambi i casi, la bambina è ancora molto piccola per essere spostata in modo incisivo e probabilmente per dormire senza la madre (pernotto). L’unica cosa che si potrebbe ipotizzare sarebbe una gita di qualche ora, tipicamente due, massimo tre, ma proprio a voler largheggiare, cosa che mi sembra poco compatibile con un tragitto andata – ritorno di 70 km, anche se bisogna poi vedere quali sono le strade che sarebbero, in concreto, da fare.
Comunque, l’errore che state facendo voi è quello di non aver regolato l’affido di vostra figlia, così che ora ogni volta che c’è da prendere una decisione o affrontare una situazione come in questo caso non ci sono punti di riferimento, dovete dialogare tra voi ma il dialogo, se vi siete lasciati, è sicuramente bloccato e impedito da mille cose.
Quindi, al di là del tema di oggi, quello che mi sentirei di consigliarvi sono due cose: innanzitutto regolare, tramite un ricorso congiunto, o mediante se necessario una iniziativa di tipo giudiziale, l’affido della bambina.
La seconda, ma non per importanza, cosa che dovete fare è andare a fare sedute di mediazione familiare, per riprendere un dialogo che dovrete poi esercitare almeno per altri 20-25 anni, un tempo piuttosto lungo che avete davanti, nell’interesse di vostra figlia.
Fate entrambe le cose, anche perché ogni percorso nutre e sostiene l’altro.
2 risposte su “Bambina piccola con affido non regolamentato: il padre può portarsela?”
Salve, nell’assegnazione dei giorni di visita paterni si tiene in considerazione che il bambino vive con un fratello oltre che con la madre? Oppure per lo Stato la presenza del fratello non ha alcun vincolo?
Non ci sono criteri legislativi a riguardo dovete accordarvi o valuta il giudice a sua discrezione.