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Casa ereditata in comunione e alloggio popolare.

mia moglie ha ereditato alla morte di mio suocero,un terzo del 50% di un alloggio dove risiede ancora mia suocera che era comproprietaria con mio suocero,tra l’altro mia suocera e vivente quindi e inpensabile la vendita di detto alloggio,ora di conseguenza ad una situazione nostra familiare dovuta a crisi e salute,ci troviamo ad aver bisogno di aiuti da parte del comune vedi iscrizione per la casa popolare e quant’altro,mi hanno suggerito di dimostrare di aver tentato di vendere la quota agli altri fratelli o alla madre ma di non esserci riuscita oppure di fare rinuncia all’eredità,premetto che non ci sono alcun tipo di discordia tra loro fratelli ora le chiedo: cosa posso fare come posso fare ma sopra tutto cosa mi consiglia di fare per risolvere il nostro problema. Oltre tutto l’alloggio ,mia suocera ed il fratello e la sorella di mia moglie sono a Palermo mentre noi viviamo a Collegno

La cosa non mi sembra avere molto senso, considerando che, ai sensi dell’art. 540 cod. civ., il coniuge superstite è titolare di un diritto di abitazione sulla casa familiare dopo il decesso dell’altro e nonostante che la proprietà cada in successione.

In virtù di questa disposizione, la vostra quota è comunque al momento inutilizzabile, è come se la casa si trovasse in comodato gratuito ex lege da voi alla suocera, con durata pari alla vita di quest’ultima.

Considerando questo, tale quota non dovrebbe avere la minima rilevanza nella determinazione delle graduatorie per l’assegnazione di alloggi di edilizia popolare, potendo diventare rilevante solo una volta che sarà deceduta la titolare del diritto di abitazione. Anche in quel caso, peraltro, trattandosi di un bene in comunione e quindi non utilizzabile in via esclusiva mi pare che la rilevanza non possa che essere minima.

Non mi sembra quindi che l’indicazione che vi hanno dato possa avere utilità o senso, in ogni caso non posso darvi consigli diretti a mettere in pratica l’apparenza di una realtà che non c’è e non c’è mai stata. Credo che dobbiate affrontare il problema da un altro punto di vista o approccio.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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