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Figlio che sta per nascere: la madre può trasferirsi altrove?

la mia compagna convivente è incinta e tra un mese partorirà viviamo entrambi in una casa in affitto a milano, io lavoro a tempo ind. e lei fa l’insegnante a tempo ind. qualche mese fa ha chiesto il trasferimento a Napoli, sua zona originaria e ora dopo il parto vorrebbe trasferirsi a napoli con nostro figlio che a breve verrà al mondo, io ovviamente non ho possibilità di trasferirmi assieme a lei lasciando lavoro ecc ecc sopratutto per la sicurezza di nostro figlio anche economica. Potrebbe esistere una possibilità per evitare questa distanza che si potrebbe creare tra me e mio figlio ovviamente a 800km di distanza sarebbe difficile vederlo, io lavoro nel settore privato e lei pubblico e potrebbe avere un trasferimento a Milano a differenza mia che dovrei iniziare da zero in un altra città con un figlio neonato da mantenere

Mi sembra che una situazione del genere vada valutata un po’ più globalmente, anche con riguardo alla tenuta o meno della coppia genitoriale, dal momento che la scelta della sede familiare è un tema di conflitto molto forte e molto importante all’interno della famiglia.

Pertanto, prima di andare a pensare di intervenire con strumenti giuridici, che sarebbero anche impraticabili finché vostro figlio non sarà nato, valutare altri approcci, tra cui in primis la mediazione familiare, che consentirà un confronto sereno e improntato al dialogo su come deve essere gestito il vostro menage familiare.

Il problema esiste, ma per affrontarlo credo che il punto di partenza sia che ognuno capisca le ragioni dell’altro, tu in particolare dovresti cercare di capire perché la tua compagna, in un momento peraltro così delicato, ha nutrito il desiderio di trasferirsi altrove, pur sapendo che in questo modo danneggia diverse cose tra cui l’economia della famiglia ma anche la possibilità di vostro figlio di mantenere un adeguato rapporto con il padre.

Credo, in conclusione, che dobbiate elaborare insieme, con comprensione reciproca, un adeguato progetto per la vostra vita familiare, che può proseguire anche se al momento lavorate e vivete a distanza, con visite ad esempio nei fine settimana, considerata la logistica attuale. In mancanza, temo proprio che tutto possa riverberarsi sulla tenuta della coppia.

Il prossimo passo, quindi, è interpellare un mediatore familiare e invitare la tua compagna ad una prima seduta.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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