Ho acquistato da poco un immobile in un antico borgo in Toscana. La strada per raggiungere questo borghetto è vicinale ed è stata lasciata andare da 20 anni poiché non tutti quelli che vi abitano vogliono contribuire alle spese,né per la manutenzione, che viene eseguita alla meno peggio da un paio di residenti volenterosi,né per il rifacimento per cui, adesso è quasi impraticabile in alcuni punti. C’è da dire che qualcuno dei proprietari non vi abita tutto l’anno ma viene solo ogni tanto. Non se ne parla neanche di costituire un consorzio perché non tutti sono d’accordo. So che il comune potrebbe contribuire al rifacimento della strada anche se non è obbligato. Vorrei sapere: 1) esistono delle motivazioni in particolare per cui il comune sia obbligato a partecipare alle spese di manutenzione o rifacimento della strada? 2) i residenti che si rifiutano di pagare la propria parte per la manutenzione o il rifacimento, lo possono fare? 3) c’è un’assistenza legale in questo senso?
La costituzione del consorzio, come spieghiamo meglio nella nostra scheda sulle strade vicinali, che ti invito a leggere con attenzione, è obbligatoria.
Ovviamente se la legge avesse condizionato la costituzione del consorzio alla disponibilità unanime di tutti i proprietari interessati, in Italia non sarebbe mai stato costituito alcun consorzio per le strade vicinali, visto che, come in tutti i condomini, qualcuno che vuole sottrarsi alle necessarie spese di manutenzione c’è sempre.
La direzione in cui devi lavorare, e varrebbe la pena di iniziare prima possibile, perché i tempi non sono certo brevi, è quella della costituzione del consorzio.
Purtroppo, per il consorzio ci sono delle spese, ma è l’unico strumento che consente di risolvere tendenzialmente una volta per tutte il problema, determinando gli interventi di manutenzione necessari e la ripartizione delle spese tra tutti i proprietari interessati.
Non vale nemmeno l’obiezione per cui alcuni dei proprietari non risiedono in zona se non per brevi periodi durante l’anno, si tratta di un onere che incombe sulla proprietà delle cosa. Anche qui, se ognuno fosse ammesso a fare obiezioni sul periodo in cui effettivamente gode della strada, le opere di manutenzione non si farebbero mai. Nei condomini, ad esempio, le opere di imbiancatura delle facciate e delle altre parti comuni sono sempre da pagare, uno non può dire che «non c’è mai»…
Il primo passo per iniziare a trattare il problema è quello di scegliere un bravo avvocato, con spiccate attività negoziali, che dovrà aprire una trattativa con tutti i proprietari interessati, più l’ente comunale, tramite l’invio ad ognuno di loro di una apposita lettera scritta o diffida.