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Amministrato di sostegno: può fare testamento?

Sposato in seconde nozze e non ho avuto figli mentre dal primo matrimonio ho avuto un figlio che è stato accudito e cresciuto dall’età di 11anni (ora ne ha 47) dalla moglie attuale come fosse il proprio figlio, ora la stessa è affetta da Halzaimer molto avanzato (incapacità di intendere e volere ) la stessa ha sempre detto di voler lasciare in eredita i suoi beni a mio figlio ma non avendo mai testato in tal senso può il tutore e/o l’amministratore di sostegno testare al suo posto ? come posso onorare il suo desiderio? Il giudice tutelare può autorizzare in tal senso.?

Non è una cosa astrattamente esclusa in tutti i casi, dipende dalla situazione concreta e, in ultimo, dal grado di invalidità e dal contenuto del provvedimento di amministrazione di sostegno.

L’art. 591 del codice civile (rubricato “Casi d’incapacità”) dispone infatti che: «Possono disporre per testamento tutti coloro che non sono dichiarati incapaci dalla legge.
Sono incapaci di testare:
1) coloro che non hanno compiuto la maggiore età;
2) gli interdetti per infermità di mente;
3) quelli che, sebbene non interdetti, si provi essere stati, per qualsiasi causa, anche transitoria, incapaci di intendere e di volere nel momento in cui fecero testamento.
Nei casi d’incapacità preveduti dal presente articolo il testamento può essere impugnato da chiunque vi ha interesse. L’azione si prescrive nel termine di cinque anni dal giorno in cui è stata data esecuzione alle disposizioni testamentarie».

Quindi, non necessariamente l’amministrato di sostegno perde la capacità di testare. Al nostro studio è capitato, qui a Modena, di chiedere ed ottenere dal giudice tutelare l’autorizzazione per un amministrato di sostegno, che poi ha fatto regolarmente testamento tramite notaio.

Però io credo che occorra un minimo di capacità residua. Se una persona non riesce nemmeno a dare un segno minimo della volontà di lasciare le proprie sostanze ad una determinata altra persona, non penso si possa ottenere nemmeno l’autorizzazione dal giudice tutelare.

Direi che la prima cosa da fare sia un accertamento medico legale sulla capacità specifica, per poi valutare ulteriori iniziative.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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