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Risarcimento non ancora preso: devo pagare l’avvocato?

nel 2004 ho subito un attentato dinamitardo presso la mia abitazione estiva ad opera di tre individui che sono stati assicurati alla giustizia, reo confessi, patteggiando una pena di sei mesi. L’ evento criminoso ha causato danni materiali per oltre 5 mila euro e danni fisici spicologici al sottoscritto e consorte. Per i 13 anni circa di processo civile, i tre delinquenti, NON hanno pagato una lira neppure per le due perizie richiesta dall’A.G. le cui fatture, sono state da me saldate. Mah. che Italia.
La ciliegina, l’ ho avuta dal mio legale il quale a mezzo A/R mi ha richiesto oltre 10 mila euro di compenso per la causa in questione somma da saldare entro gg.07.
Vi sembra normale che possa accadere tutto cio’? ma la bomba a casa mia, me la son messa da solo? Preciso che con il mio legale da subito ci fu un un accordo circa il suo compenso, che lo stesso avrebbe dovuto ottenere a seguito di eventuali somme recuperate. Mi chiedo i 10 mila euro si potranno dilazionare?

Purtroppo è una cosa di questo genere è normalissima. È come quando vieni tamponato e ti distruggono la macchina: il carrozziere che te la ripara lo devi pagare anche se, per qualsiasi motivo, non consegui il risarcimento da chi ha causato il sinistro.

È vero che non hai (ancora) conseguito alcun risarcimento dai responsabili, ma un avvocato non ti può garantire che chi è tenuto a pagare un danno lo faccia effettivamente.

Quello cui, tuttavia, è tenuto però è avvertirti, espressamente e con la massima chiarezza possibile, che, prima di iniziare qualsiasi vertenza, specialmente giudiziale, bisogna valutare adeguatamente le possibilità di recupero in caso di vittoria e cioè la solvenza della controparte, come spieghiamo meglio nella nostra scheda sul recupero crediti, alla cui attenta lettura ti rimando.

Anche la tua pratica, infatti, è destinata, come quasi tutte le pratiche legali, a tradursi in una pratica di recupero credito. Quando avrai una sentenza che condanna i responsabili al risarcimento a tuo favore, avrai il problema di recuperare il tuo credito, con tutte le problematiche correlate, tra cui quella della solvenza appunto dei debitori.

È anche normale che la CTU sia posta a carico di chi la chiede, viene poi posta a carico della parte perdente al termine del processo, dal momento che, prima che ci sia una sentenza, non è ancora ufficialmente possibile stabilire chi ha ragione o meno quindi il costo delle prove viene temporaneamente messo a carico di chi le chiede.

Per quanto riguarda il patto sui compensi stipulato con il tuo legale, devi sapere che qualsiasi patto che deroga all’applicazione dei parametri forensi deve essere stipulato per iscritto, mentre dalla tua descrizione del caso mi pare che non sia stato fatto nessun accordo per iscritto, con la conseguenza che l’applicazione dei parametri è corretta. Per quanto riguarda la possibilità di dilazionare questo conteggio, non è un tuo diritto, ma puoi ottenerlo cercando di negoziare con il tuo legale, insieme magari ad altri vantaggi, come sconti sul totale e così via.

Qualora ti trovassi in difficoltà a trattare con il tuo legale per sistemare intanto questa posizione, ti consiglio ti nominare un altro avvocato che sia questa volta davvero degno fino in fondo della tua fiducia di occuparsi di questa fase.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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