Si è celebrata da poco, il 25 novembre, la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, un evento che considero demenziale in quanto restringe la violenza deprecabile a quella perpetrata contro le donne, come se invece la violenza non fosse sempre un evento negativo a prescindere dal sesso della vittima, insieme, ovviamente, a tutte le altre giornate mondiali, che servono per lo più a dimostrare la più completa inutilità delle sia pur costosissime organizzazioni internazionali come l’ONU.
Tra l’altro, con queste costruzioni marce frutto del peggior politicamente corretto odierno, si finisce col colpevolizzare la figura degli uomini, che rimangono per lo più privi di tutele significative nel momento in cui purtroppo finiscono anch’essi vittima di violenze.
Pubblico di seguito il testo di un mio «amico di facebook», Riccardo Poleggi che approfondisce ulteriormente questo aspetto, che condivido in pieno e che volevo trasmettere anche ai miei lettori del blog.
La violenza non ha sesso, la violenza fa parte del genere umano. Tramite la violenza siamo sopravvissuti in questo mondo e abbiamo imparato a dominarlo.
Purtroppo bisogna constatare che il genere maschile è ritenuto dall’intellighenzia nazionale l’esclusivo perpetuatore della violenza, come se nei geni del maschio fosse insito il male. Colpevoli di questo pensiero nefasto sono le istituzioni corrotte e gli agenti culturali prevenuti e ignoranti.
A causa di questa menzogna diversi uomini sfigurati con l’acido sono stati totalmente abbandonati da quel gelido mostro che è lo stato, mentre le donne vittime diventano cavalieri (cavalieress*) della repubblica con tanto di sovvenzioni per le operazioni.
Per colpa di questo pensiero vittimista e falso molti uomini non hanno il coraggio di denunciare le molestie e le percosse per paura di essere derisi o non creduti.
Erin Pizzey, famosa attivista del 68, fondò prima un centro antiviolenza per poi esserne cacciata. La sua colpa? Aver osato dire che anche le donne commettono violenza domestica, aver voluto accogliere anche gli uomini nel suo centro.
L’evoluzione naturale di questa infamia è un odio generalizzato verso l’uomo, in particolare verso l’uomo bianco visto come eterno vessatore, come criminale genetico. Tutto ciò priva i sessi della vitalità nata dall’incontro e rovina letteralmente milioni di donne che diventano incapaci di rapportarsi con il sesso maschile senza venire frenate da milioni di pregiudizi. Altrettanto rovina gli uomini, spaventati di subire denunce o accuse di molestie per un semplice saluto o di vedersi riproporre la violenza psicologica e fisica che troppo spesso hanno subito dalle madri o altre donne della famiglia, il tutto taciuto per vergogna.
Invidio quelli che la violenza non l’hanno mai vissuta e che si sono potuti permettere di disquisire ipoteticamente dal loro comodo salotto.
Una giornata in fondo non vale molto, perché chi ha subito violenza convive con la paura e con la percezione costante di pericolo ogni giorno e purtroppo il trauma se lo porterà dentro.
Da un momento all’altro qualcuno può decidere di rifarsi da anni di frustrazioni su di noi, che il nostro corpo gli appartiene o che non meritiamo di continuare a esistere su questa terra. La risposta immediata purtroppo non sono le manifestazioni o le sensibilizzazioni (quelle servono di certo per cercare di far capire alla gente che la soluzione dei problemi non sono per forza calci, pugni e bastonate) ma imparare a difendersi. Allenarsi per anni sperando che SE E QUANDO dovesse MALAUGURATAMENTE succedere i nostri riflessi saranno pronti. Colpire duro per salvarsi la vita, o per assicurarsi un futuro psicologico sano, perché finché esisterà l’essere umano esisterà anche la violenza.
Grazie per la lettura.
E voi, cosa ne pensate? Non credete anche voi che le tutele debbano essere fornite a tutti, a prescindere dal sesso?
15 risposte su “Violenza sulle donne: e le altre non contano?”
Certe donne insegnano ai maschi l’insuccesso e l’abbandono ed il rispetto per le donne… La violenza è sempre violenza senza genere…è forrse peggiore lo stupro di un bambino rispetto alla stupro di una bambina? E c’è violenza nella volontà di fare del male pure ad ex marito purtroppo picchiato e morsicato per molti anni che ha deciso di lasciarla ed intraprendere una vita nuova. C è violenza sempre anche verso la sua nuova famiglia e la compagna costretta a ricevere auguri di morte per i figli. Ma cosa sarebbe mai – Donnaesalute – da cui questa Ilse Koch predica a favore della Medicina di Genere? Anche questa è Violenza e Cultura della Cattiveria umana di una donna malata.
Sono d’accordo su quello che è stato scritto. La violenza è insita nel genere umano, forse gli atti di violenza sono differenti nei due sessi come modalità, anche se personalmente sto assistendo a una sorta di violenza femminile che è stata sempre catalogata come prerogativa maschile…calci pugni ecc. Non scordiamoci la violenza psicologico, molto presente nel sesso femminile. Ho tanti amici distrutti dalle ex mogli che non arrivano a fine mese. È un discorso lungo e complesso…e le giornate organizzate non servono a nulla…non so se la violenza si possa contenere ma auspico un mondo di pace.
Grazie.
Buongiorno avvocato…io vedo una italia divisa sessista e terribilmente spaventata con una ondata di violenze mai pensata nel mio pochi anni di cittadinanza..tante volte ..sono i maschi a provare di alleggerire il loro istinto..ad esempi ..la propaganda per la vendita de un automobile …non hai un auto da rottamare ..rottamare la suocera.Eh lo specchio della storica Italia.Da brasiliana di una città Recife alla avanguardia contro la violenza alle donne e uomini..leggi partita di Maria da Penha ..una donna massacrata del marito..ha lottato fino a che mio Brasile ha riconosciuto al Senato ..la violenza come un spettro da materializzare ai occhi delle nostre nuove generazioni.Magari..avvocato lei avessi condizioni di leggere la leggi Maria da Penha ..e fare un’idea in più ..già che Lei eh stato sempre un grande democratico. Vorrei ancora leggerlo di più su questo tema ..sogno tantissimo quando lo leggo.
Grazie Fernanda.
potrebbe servire allo scopo… l’affermazione biblica “maschio e femmina li creò”!
Concordo con te Sonia.
Basta ricordare Ilse Koch, moglie del direttore del Buchenwald! Forse, nelle coppie, la violenza maschile è solo più frequente, ma ugualmente grave di quella femminile
Avv. Solignani, ho scritto con un leggero astio. È cosa migliore che la sistemi Lei. Il commento mio è vero ma non voglio passare dalla parte del torto con questa donna cattiva e violenta.
Certamente , concordo sul fatto che la violenza non si dovrebbe usare contro nessuna persona uomo o donna che sia, tantomeno sul bambino essere indifeso. Aggiungiamo anche quella contro gli animali, che ultimamente stanno diventando il gioco preferito dai maniaci schizzofrenici. Purtroppo la legge nulla fa per attivarsi a punire i colpevoli di queste nefandezze, di tutte queste bruttura che giornalmente dobbiamo leggere e sentire attraverso i maxmidia che sembra si divertino a riepilogare in seguenza la stessa notizia, quasi ne traessero un piacere. Le notizie più atroci , siamo costretti a sentirle nei telegiornali in concomitanza del pranzo, quando si dovrebbe essere rilassati almeno in quel momento delle nostre giornate movimentate. Concordo con colore che aggiungono, che non ci obbliga nessuno ad aprire la televisione, che è mancanza d’educazione , verso i convenuti al pranzo. Era meglio tantissimi anni fa, quando la famiglia si riuniva per pranzare tutti assieme per poter discutere dei vari problemi familiari. Purtroppo le buone usanze sono sorpassate dai tempi moderni.
Ma come possiamo credere che anno 2017 un prorettore di Medicina e Chirurgia auguri la morte al figlio della compagna ex marito?
Ha perfettamente ragione…la violenza non ha genere…
La violenza è sempre violenza senza genere…è firse peggiore lo stupro di un bambino rispetto alla stupro di una bambina?La violenza che certe donne attuano nei confronti di ex marito è una follia da curare in un Centro Igiene Mentale. Alla faccia di Donnaesalute :una copertura male riuscita per carriera.
E c’è violenza nella volontà di fare del male. E c è violenza nel denigrare, diffamare un ex marito che non ti vuole più perché ha deciso di lasciare la moglie per morsi e botte ricevute.
Il resto lo trova su messenger.
Andrebbe letto a scuola nella speranza di salvare almeno le prossime generazioni da questo perbenismo imperante…
Commenti? Ore di applausi! Alla faccia degli ipocriti di m… di tutto il mondo!