Mi piace molto questo testo di Andrea Panatta, per tutti coloro che si occupano di crescita personale o spiritualità.
Da sempre penso che chiunque possa essere un maestro, persino un povero di spirito, e per contro una persona generalmente considerata un maestro in alcuni casi possa non essere di aiuto, per mille motivi.
Occorre sempre estrema prudenza, misura e consapevolezza dei nostri limiti, come pratici ad esempio del counseling, non dimenticando inoltre che come é stato detto «i malati sono lo strumento di Dio per guarire i sani».
«Per non dimenticare. Se insegni, pubblichi libri, fai conferenze, se fai il coach, il counselor, o il terapeuta e in generale sei esposto a un pubblico anche minimo sei a rischio. Sei molto più a rischio degli altri. Rischi di convincerti del personaggio che stai interpretando e di far credere agli altri che ciò che gli stai vendendo è vero. Ma sai benissimo in cuor tuo che al massimo possiedi un millimetro di conoscenza, quel millimetro che ha funzionato a meraviglia a te ma che potrebbe Non essere funzionale per altri. Perciò non vendere verità assolute, non vendere a caro prezzo il prossimo corso che ‘ti cambierà la vita’ , ‘ti porterà la pace mentale’, ‘ti renderà ricco e felice’. Non mentire agli altri e a te stesso appropriandoti del potere invisibile e silenzioso che non è tuo ma che al massimo ti è stato dato in prestito. E ricordati che se ti guardi onestamente devi ammettere che non sei nessuno, e non sai nulla davvero. Sei uno strumento. Solo quello.» (Andrea Panatta)