Si parla tanto di togliere il crocifisso dalle aule di scuola, senza però sapere bene cosa mettere al suo posto.
Su questo, viene il aiuto il tuo amichevole blog di quartiere.
Cose mettibili al posto del crocefisso per l’adorazione degli studenti:
- – icona di Greta
- – foto vincitore X Factor / Master Chef
- – foto di cane / gatto / tramonto / montagne / tutti i luoghi e laghi
- – Vendola e compagno che cingono sorridenti il bambino fabbricato per loro
- – sacro testo della legge sul reddito di cittadinanza con foto di un soddisfatto percettore
- – campagna Toscani per United Colors of Benetton
- – foto Cirinnà «Dio Patria Famiglia che vitademmerda»
- – foto dei loro compagni già diplomati che adesso fanno i camerieri a Londra
5 risposte su “Crocifisso: cosa mettere al suo posto?”
Mi dispiace ma sono una di quelle persone molto attaccate alla tradizione perciò dico IL CROCIFISSO DEVE RIMANERE,fa parte della nostra cultura.Oramai abbiamo “venduto” tutto quello che è bello,non ci rimane più nulla.Manca solo che ci tolgono il Natale e Pasqua! E’ una cosa vergognosa
Hai ragione a parlare di «bello», più ci penso e più credo che sia proprio questione di bellezza. Restiamo con la bellezza, sempre. La bellezza ci salverà.
Se qualche alunno comunica espressamente di essere infastidito dalla presenza del crocifisso in classe, al suo posto andrebbe messa la foto del nostro Capo di Stato: siamo in Italia e l’istruzione, sia pubblica che privata, è competenza statale.
Caro Tiziano, sono un praticante di meditazione di tradizione buddhista. Forse, mi piacerebbe vedere un Buddha attaccato sulle pareti di una scuola.
O forse no. Credo che la scuola pubblica non debba avere simboli religiosi ne politici o ideologici in evidenza, ma lasciare libera scelta ad ognuno di coltivare la propria fede.
Mi rendo conto che fare questo discorso in un paese a maggioranza cattolica non è molto facile da accettare. Ma penso anche che se questa maggioranza accetti principi di apertura al dialogo con altre religioni, non debba mettersi in una sorta di suprematismo (che è l’anticamera del conflitto religioso).
Io, ad es., non ho luoghi pubblici dove poter meditare, ma sono costretto a farlo solo a casa mia o a casa di amici. Non ne faccio un dramma, ma non posso certo dire che la società dove vivo sia così aperta e tollerante. Tanto per fare un esempio.
In conclusione, per me non c’entra niente il neoliberismo con la salvaguardia della laicità della scuola pubblica, che dovrebbe essere un valore condiviso da tutti. E riguarda la nostra apertura al diverso e la tutela di chi non la pensa come noi.
[Ci tengo a dire che leggo con molto piacere i tuoi interventi, che spesso condivido.]
Saluti. Stefano
Grazie Stefano del tuo bel commento. Anche io pratico, insegno e prescrivo una meditazione di origine buddista, la mindfulness, che in realtà è stata raccomandata anche da Cristo, quando ha detto «vegliate e predicate in ogni momento e potrete così risolvere ogni vostro problema» Budda e Cristo sono stati due uomini (con natura anche divina nel secondo caso, per chi crede) che in ogni caso si sono elevati tantissimo a livello animico, avvicinandosi quanto più possibile al divino, sono i grandissimi maestri di tutta l’umanità. Quanto all’Italia, non crederai davvero che sia un «paese a maggioranza cattolica»? Con aborto, divorzio, fine vita, eutanasia e con papa Beozio in Italia di cattolici siamo rimasti pochissimi. Quanto al principio di laicità, a parte che non è affatto vero che l’Italia sia uno stato laico, é comunque un principio che non vale niente, esattamente come quello cui contiene. La sola cosa che importa è non rinunciare mai alla bellezza. Non rinunciare mai, per niente e nessuno, al tuo Maestro, il tuo Budda, non rinunciamo mai a lui, a Cristo e ai grandi maestri dell’umanità. Volerli togliere ai giovani significa non voler loro bene, nelle storie di quei maestri c’è la salvezza di tutti noi.