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«Io sono ignorante, però…» un cazzo.

Il «cittadino» reclama il diritto di essere informato, ma reclama al tempo stesso quello di essere, e riconoscersi, ignorante, perché… lui non ha potuto, e non può, studiare, perché doveva e deve lavorare, tenere dietro ai figli e così via.

Come si conciliano tra loro questi due diritti, di cui il più sentito é senz’altro il secondo, considerato che molta gente si farebbe cavare un dente senza anestesia piuttosto che aprire un libro?

Per me ci sono solo due strade.

O decidi di studiare e approfondire, per scoprire che di letture e libri non é mai morto nessuno, anzi…

Oppure accetti la tua sana ignoranza, che é tale se é fatta di consapevolezza dei tuoi limiti e di fiducia nelle persone che, avendo fatto quegli studi e quegli approfondimenti che tu hai sempre accuratamente evitato, perché ti facevano venire il mal di testa, possono aiutarti e consigliarti per il meglio.

Un’opzione, invece, non attivabile é quella di voler rimanere ignorante, con tutte le giustificazioni del caso, ma pretendere di poter interloquire su materie di cui non hai nessuna competenza, né, tantomeno, comprensione.

«Io sono ignorante, però…» un cazzo.

Tutto quello che viene dopo il «però», nel 90% dei casi, é pura merda di vacca.

A questa frase, davvero da ignorante, sostituisci quella, molto più funzionale, «io purtroppo sono ignorante» e basta.

A te la scelta.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

4 risposte su “«Io sono ignorante, però…» un cazzo.”

Magra consolazione, intanto la frase “non ho potuto studiare” va bene per gli over 60, non certo per i figli nati dopo il 1980 , non è che , non possono studiare , è che non hanno assolutamente voglia di studiare , non tutti per fortuna, ma tanti oltre lo smartphone e le cazzate varie non riescono ad andare. vuoti dentro e privi di mordente, per cui niente giustificazioni, perché a un certo punto della vita si raccoglie quello che si semina.

É così, specialmente in una fase sociale come questa, dove la complessità é molto alta, da un lato, mentre, dall’altro, ci sono strumenti di conoscenza molto interessanti e prima non disponibili.

Tu che cosa ne pensi?

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