L’amicizia vera consiste molto semplicemente nel non fare finta che un’altra persona non abbia bisogno, per motivi anche suoi, che tu in determinato momento, in cui lei è stata colpita da qualcosa che l’angustia, interrompa qualsiasi cosa tu stia facendo e ti metta ad ascoltarla, fino a che non si senta, finalmente, connessa e sollevata, non importa quanto tempo sia necessario.
Tutto questo, naturalmente, si applica anche a tutte le altre relazioni significative della tua vita, da quella di coniugio, a quella coi figli, a quella coi genitori, alle altre ancora.
Fai attenzione.
Il bisogno di connessione delle persone della tua vita non può essere soddisfatto con una mentalizzazione, con un
ragionamento, con una «soluzione».
Anzi, tutto al contrario, se vuoi essere un vero amico, coniuge, genitore devi essere pronto ad un paradosso: abbandonare una cosa «importante», che stai facendo, per occuparti di una cosa «non importante», che però in quel momento sta angustiando una persona importante della tua vita.
Qui si vede che la logica e le ragioni del cuore non possono essere conosciute dalla ragione. A volte stai lavorando, perché devi consegnare un lavoro, ma devi interromperti perché tuo figlio, o tua figlia, o tua moglie magari non sono stati salutati in un modo da loro valutato sufficientemente caloroso o consono da un compagno di scuola o da un collega di lavoro, o perché hanno preso sette e mezzo quando invece pensavano che avrebbero preso otto oppure perché il loro capo ha detto una cosa che non sanno come interpretare.
In quei casi, se vuoi essere loro di aiuto, non puoi mai cavartela dicendo che si tratta di «stronzate», anche se magari è vero…
Sono emozioni che, per quanto improbabili, possibilmente futili, paradossali, devi accogliere, riconoscere e accettare, per cui hai solo due possibilità: o sospendi immediatamente quello che stai facendo, anche se, per la ragione, sarebbe più importante, oppure comunque gestisci la situazione contemperando la tua vita con la loro, dicendo ad esempio che adesso non puoi ascoltarli, ma potrai farlo, ad esempio, tra un’ora, tra due, al più tardi domani mattina, dando loro un appuntamento specifico.
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2 risposte su “Fermarsi ad ascoltare: la base dell’amicizia.”
Grandissimo! Ti leggo sempre volentierissimamente (non credo esista questa parola…)
Grazie di cuore Luisa. Dei concetti contenuti in questo post ho appena finito di parlare, nell’ultimo appuntamento della mattinata di oggi…