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La chiamata della donna é a custodire la vita.

La Williams nel ritirare il Golden globe ha dichiarato «non avrei vinto il Golden Globe se non avessi abortito, quindi sono grata del diritto di decidere».

La notizia è riportata qui.

Ecco la modernità: una donna che preferisce una statuetta, cioè un idolo, al proprio bambino e lo dichiara orgogliosa davanti a tutto il mondo.

Non ha né la mia stima né, mi dispiace, il mio rispetto, perché la chiamata della donna é, all’esatto opposto, alla custodia della vita, non certo alla collezione di idoli senza alcun valore.

Una donna che non solo ha fallito in questo ma, non paga, propone il suo profondo e tragico fallimento a tutte le altre donne addirittura come un modello, per me non vale niente come tale.

Resta la persona e la possibilità di vedere, un domani, il suo peccato, magari pentirsene e dare una croce a quel morto.

Riporto di seguito il commento, apparso su facebook, di Costanza Miriano, che condivido integralmente.

“Non avrei vinto il Golden Globe se non avessi abortito, quindi sono grata del diritto di decidere, quando al tuo corpo succedono delle cose che non scegli” – ha detto Michelle Williams ritirando la sua statuetta, che manco valesse un miliardo di miliardi potrà mai ripagare l’uccisione di tuo figlio.
E così, da soluzione a casi estremi l’aborto è diventato un tana libera tutti: ammazzo mio figlio perché “adesso non è il momento”. E’ la strategia dei radicali, apri una breccia, fai passare una punta, e spalanchi la voragine (vedi eutanasia). Quante donne ci sono cadute dentro senza capire.
In America la legge sull’aborto ha vinto grazie a una bugia, uno stupro inventato, la famosa sentenza Roe Wade. Ormai è storia, la donna ha confessato, non c’era stato nessuno stupro. Anche in Italia la 194 era nata come una legge – pessima e sbagliatissima – per intervenire in casi di pericolo serio per la vita della donna. Invece dappertutto ormai nel mondo l’aborto – 42 milioni di morti solo nel 2019 – è usato quasi sempre così, l’atroce terribile male peggiore di tutti, la mamma che ammazza il suo bambino, ridotto a ordinaria amministrazione. Ma poi per le donne arriva un dolore… al telefono SOS Vita telefonano anche ottantenni che ancora non si sono perdonate…

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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