Anche stamattina ho fatto un appuntamento tramite «skype», software che ho sempre cordialmente detestato ma che oggi devo ammettere che funziona molto bene, rendendo possibile il lavoro a distanza, sia come avvocato, che come counselor, che altro.
Forse c’era bisogno semplicemente e banalmente di «rompere il ghiaccio» con questa nuova modalità di lavorare, sia da parte mia, come professionista, sia da parte della generalità del pubblico che ho l’impressione utilizzi con più disinvoltura, da ultimo, questi strumenti.
Tutte le volte in cui é possibile, almeno per un primo incontro, continuo a consigliare le persone di venire in studio, ma devo dire che l’alternativa sta prendendo sempre più piede e funziona a livelli ben oltre la sufficienza.
Un particolare vantaggio degli appuntamenti tramite skype é che, con il consenso ovviamente di tutti i partecipanti, la sessione può essere registrata. Questo è utile in particolare per due cose.
Innanzitutto, per situazioni un po’ spinose, dove il carico emotivo è alto, specialmente nel counseling – ma, fidati, ormai tra counseling personale e legale c’è davvero poca differenza – può essere utile riguardarsi la sessione registrata per ripassare e assorbire meglio le informazioni e i concetti trattati.
In secondo luogo, può essere conveniente per mandare – condividere – la sessione ad altre persone, che magari non avevano potuto essere presenti, o a cui si desidera comunque farla vedere, tra cui eventualmente, in futuro, altri professionisti subentranti nell’incarico, nei casi in cui appunto può essere opportuno farlo.
Ovviamente la registrazione delle sessioni impone l’adozione di misure di sicurezza adeguate per la conservazione dato che si tratta di situazioni sotto rigoroso segreto professionale e comunque aventi ad oggetto spesso dati sensibilissimi.
La registrazione della sessione va avviata all’inizio, dopo aver chiesto e ottenuto il consenso, e viene resa disponibile da Skype per 30 giorni a partire da qualche minuto dopo la chiusura della sessione.
Bisogna quindi scaricarla e conservarla. Una sessione tipica di un’ora arriva a pesare anche mezzo giga, quindi per la eventuale condivisione bisogna poi usare servizi che consentono di inviare solo il link.