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Leggere i social o leggere un libro: è uguale?

Disintossicarsi dai social: perché?

Ho deciso: mi disintossico un po’ dai social.

Continuerò a scrivere, perché ovviamente come hai già capito bene sono un grafomane, da sempre (e questo ha condizionato molto la mia vita), ma leggerò e interagiró molto meno.

Leggerò libri e fonti che mi interessano tramite i feed RSS, il modo migliore per seguire quello che preferisci, che consiglio sempre a tutti.

Mi ero accorto infatti che il tempo speso a consultare i social mi aveva «mangiato» quello dedicato alla lettura di testi più organici e approfonditi come sono i veri articoli e, soprattutto, i libri.

Leggere i social o un libro produce effetti opposti.

C’è una differenza fondamentale, anche a livello spirituale e meditativo, tra la lettura dei social e quella di un libro o un articolo cioè un testo «organico».

Mentre la lettura della «timeline» dei social comporta un costante refocusing attentivo, dal momento che si passa continuamente da un discorso all’altro, la lettura di un testo organico è, all’esatto opposto, un atto di focalizzazione dell’attenzione.

Leggere un libro, così come ascoltare un audiolibro o guardare un film senza interruzioni (cosa che oggigiorno sono rimasti in pochissimi a fare), sono vere e proprie forme di meditazione della vita quotidiana che pratico spesso e che inoltre raccomando a tutti i miei clienti del counseling che magari hanno meno occasioni per fare una meditazione formale – che, come tale, non è affatto detto sia migliore di quella informale.

Si tratta sempre di leggere e lettura, ma l’effetto sul nostro spirito è in un caso l’opposto dell’altro: la lettura dei social ci stanca e frustra, come tipicamente avviene quando lasciamo scavallare la nostra attenzione liberamente, lasciandola saltare come una scimmia da un oggetto all’altro in continuazione, mentre quella di un libro o un articolo ben strutturato, in cui ci si possa immergere, ci ricrea, ci nutre, ci rigenera e, infine, ci può persino insegnare qualcosa – ma questo è un effetto secondario ed eventuale rispetto ai benefici che si ottengono intanto con un’attenzione focalizzata, che è una cosa che porta benefici in sé.

Conclusioni

Per cui, sarò meno «attivo» e prono all’interazione sui social, semplicemente perché li utilizzerò quasi solo per scriverci, mentre leggerò poco, probabilmente solo i commenti ai miei stessi post. Un po’ come un vero giornalista che, quasi sempre, scrive sui giornali senza leggerli ?…

Per qualsiasi cosa, naturalmente, puoi scrivermi in privato, risponderò volentieri, o qui sul blog.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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