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Atti processuali: scriverli via Skype col cliente.

Stamattina ho scritto un atto processuale via Skype, una comparsa di risposta in un procedimento ex art. 702 ter cod. proc. civ..

Nel mio iMac da 27, avevo aperto tre finestre: una con il word processor con la comparsa, una con il PDF del ricorso e la terza col cliente via Skype.

C’è da dire che questo è da sempre il mio metodo di redazione degli atti, li faccio insieme al cliente. Concordo con lui un appuntamento di un paio d’ore in cui discutere i problemi e le tematiche oggetto del procedimento e passare, subito dopo nella stessa sessione, a scrivere quel che c’è da dire.

Dopo aver sperimentato diversi metodi, ho visto che questo è quello che, almeno a mio giudizio, garantisce più produttività ed efficienza, almeno per quei procedimenti o quelle fasi processuali in cui il fatto ha preponderante importanza rispetto al diritto – per i ricorsi in cassazione, ad esempio, il discorso è ovviamente molto diverso, il cliente qui ha molto meno da dire.

La redazione degli atti insieme al cliente consente un alto grado di interazione tra professionista e assistito, innalza naturalmente il livello di fiducia e la connessione reciproca, consente di focalizzare bene i fatti di causa e di individuare e descrivere altrettanto efficacemente i mezzi di prova.

Ovviamente, il cliente va appositamente governato altrimenti almeno il 70% del tempo allocato finisce buttato al cesso, ma è una cosa che, nel suo stesso interesse, si può e si deve fare.

Anche se la mente dell’uomo medio tende a saltare oggigiorno come una scimmia da un oggetto all’altro in continuazione, dopo alcuni gentili richiami un certo grado di focalizzazione si riesce sempre ad ottenere e, in fondo, con mezzi di contatto meno diretto come il telefono o la mail i risultati sarebbero comunque peggiori – quante mail
estremamente chiare rimangono senza riscontro solo perché il cliente non le ha capite, lette con la dovuta attenzione, magari viste ma poi dimenticate e così via.

Insomma, la mia esperienza è da molti anni quella per cui redigere gli atti in un apposito appuntamento insieme al cliente garantisce risultati migliori sono tanti punti di vista.

In tempo di coronavirus, pertanto, ho cercato di mantenere lo stesso metodo, naturalmente tramite Skype e devo dire che funziona molto bene.

E tu che metodo utilizzi per la redazione degli atti?

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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