Le bocche delle anime parlano, parlano, parlano ma poi, quando le anime si sono finalmente unite, allineate, sintonizzate, non si dicono più niente, perché le anime sanno che la parola, se all’inizio aiuta a ritrovarsi, a conoscersi, e soprattutto riconoscersi, dopo può servire solo a dividere, a scompaiare ciò che è ormai contiguo, parallelo, unito e risonante.
Chi si ama davvero si limita a guardarsi e spesso non ne ha nemmeno bisogno perché comunque risuona insieme e sente ogni cosa, ogni movimento. Guarda negli occhi solo per conferma, come si va a vedere in un pozzo dove si è appena visto o sentito cadere un oggetto, ben sapendo che vi se lo troverà.
Gli innamorati si parlano tra loro ormai come il padrone parla in continuazione al suo cane: non per riempirlo di parole, che non potrebbe capire, ma solo per fargli sentire le vibrazioni della sua voce e, di conseguenza, della sua anima, che invece comprende perfettamente.
Per questo chi ama sa che non vanno mai ascoltate tanto le parole delle persone, quanto le persone.
La risonanza ha dita invisibili e lunghissime.