se una persona sposata con figlia, divorzia e fa annullamento di matrimonio alla Sacra Rota, si può risposare in chiesa? Come deve fare?
Il divorzio non c’entra niente, è un istituto del diritto statuale italiano, o di altro ordinamento, che non ha riflessi su quello della Chiesa.
Una volta che il matrimonio ecclesiastico è stato dichiarato nullo, al termine del procedimento nei suoi due gradi di giudizio, ci si può sposare di nuovo in Chiesa.
L’unica differenza è che se non si è già ottenuto lo scioglimento del vincolo anche per il diritto italiano occorre o il divorzio o la delibazione, sempre che si voglia fare un matrimonio concordatario, cioè che sia sia religioso sia munito di effetti civili, altrimenti ci si può sposare facendo un matrimonio solo religioso.
Iscriviti al blog per ricevere il post del giorno, tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, alle sette del mattino.
3 risposte su “Risposarsi in Chiesa dopo la nullità.”
Mi spiego meglio: “In talune circostanze può autorizzare un matrimonio RELIGIOSO”, ma sempre e solo per persone che hanno lo STATO LIBERO ANAGRAFICO.
In nessuna circostanza mai la Chiesa italiana autorizza il sacramento del matrimonio per una persona che ha ancora in piedi un vincolo matrimoniale civile. In talune circostanze può autorizzare un matrimonio RELIGIOSO, cioè solo sacramentale, senza la validità per lo Stato italiano: è comunque sempre il vescovo che decide e può anche decidere di negare l’autorizzazione, perché il matrimonio in chiesa in Italia, di regola, è CONCORDATARIO, cioè ha la doppia validità, sia civile sia religiosa.
È quello che ho scritto io. Ovviamente se uno non ha stato libero non può certo fare un matrimonio concordatario.