volevo sapere nel momento in cui si firma un accordo di separazione dove è scritto che la casa coniugale viene messa in vendita, in seguito ci si può rifiutare ? calcolando che all’ interno della casa ci vive il padre con due figli.
Sotto a questa domanda di poco senso, perché troppo generica (ho parlato centinaia di volte ormai di questo aspetto), c’è un problema relativo all’inceppamento di un progetto, cui era stata data anche veste giuridica, di vendita di una ex casa familiare.
Per potersi occupare di questo problema, e trattarlo in modo efficace, bisognerebbe vedere innanzitutto che cosa era stato esattamente previsto nell’accordo di separazione, perché la formulazione della clausola o pattuizione al riguardo può essere molto diversa e le differenze possono essere rilevanti.
In secondo luogo, poi, bisogna sapere esattamente che cosa si è inceppato e perché non si può procedere alla vendita, cosa di cui non fai alcun cenno. Immagino che ci sia una persona, uno dei due coniugi, che si rifiuta di «adempiere» la clausola in questione; se così è, occorre vederne le motivazioni relative, in relazione alla clausola.
Un problema può essere la determinazione del prezzo di vendita, che può essere stata effettuata, oppure no; in questo secondo caso, ovviamente si aprono molte possibilità per i coniugi che vogliono sottrarsi all’accordo, così come anche per sostenere un’eventuale invalidità – tutta da approfondire – della clausola.
In conclusione, il problema va studiato in concreto per poter poi vedere come si potrebbe passare alla fase del fare, secondo i dettami del mio approccio strategico.
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