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Eucaristia: possibile per il divorziato risposato?

La mia domanda è la seguente: se il matrimonio religioso nn viene annullato,è possibile continuare a ricevere l’eucarestia anche se ci si risposa solo civilmente?

Non è una questione esattamente di mia competenza. Io sono solo un avvocato iscritto all’albo di Modena, quindi un albo tenuto dalla Stato italiano, che è una istituzione civile o laica. Sono credente, ma non ho alcuna autorevolezza in materia di fede.

golden monstrance against blurred church interior

La domanda sarebbe da porgere ad un ministro del culto o sacerdote. Potrebbe essere anzi l’occasione per te, se non ne hai mai avuto uno, di procurarti un consigliere spirituale, una forma di «counseling» tradizionalmente praticata da noi cattolici con molto profitto – io stesso, anche se sono counselor, ne ho uno che frequento periodicamente con grande piacere e sostanziosi vantaggi per la mia crescita personale.

Volendo azzardare qualche scampolo di risposta, nel momento in cui vai a convivere con una donna diversa da quella che è ancora tua moglie per il diritto canonico, per la Chiesa e persino per Cristo, il peccato che commetti è di maggiore gravità rispetto a quello che ci sarebbe nel momento in cui tu lo facessi senza avere una moglie alle spalle. In questo secondo caso, il «peccato» sarebbe quello di intrattenere rapporti con una persona senza aver prima celebrato un sacramento sulla vostra relazione, nel primo caso, quello da te ipotizzato, a questo primo peccato si aggiunge la violazione degli obblighi che avresti nei confronti di colei che è ancora tua moglie.

Sulla indissolubilità del matrimonio le parole di Yeshua sono estremamente chiare, puoi andare a rileggertele in uno dei vangeli. Questo non vuol essere un giudizio che ti getto addosso, ma solo un insegnamento o uno spunto: il nostro buon Maestro ci ha lasciato indicazioni chiarissime, poi noi abbiamo il libero arbitrio e possiamo valutare in tutta libertà se seguirle o no, l’importante credo è che la scelta sia sempre consapevole, tra la via dell’anima e quella della carne (volendo schematizzare un po’ rozzamente).

Una cosa che ti posso dire come avvocato è che il matrimonio cattolico si presume valido sino a che non viene formalmente dichiarato nullo dai tribunali ecclesiastici. Non vale nulla, dunque, finché non interviene una sentenza a riguardo, dire che il matrimonio probabilmente sarebbe nullo per questo o quest’altro motivo o altrimenti baloccarsi con idee del genere. Il matrimonio, finché non ne viene sancita la nullità, è da considerarsi valido.

Non so quale sia la tua situazione personale e il tuo sguardo verso il matrimonio che avevi celebrato. Forse potrebbe essere un’idea un percorso di counseling per capire bene quali sono i termini della questione.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

Una risposta su “Eucaristia: possibile per il divorziato risposato?”

Qualsiasi convivenza di tipo “matrimoniale” che non sia stata preceduta dalla celebrazione del sacramento del matrimonio, tra le due persone, è considerata dalla Chiesa cattolica un peccato mortale “stabile e continuato”, con conseguente esclusione da qualsiasi sacramento, in quanto non è un tipo di peccato che si possa sanare con la confessione (perché non avrebbe alcun senso confessarsi, se il peccato mortale non è occasionale ma una scelta di vita continuata). Questo vale anche per persone non conviventi che abbiano stabilmente rapporti sessuali, cioè che abbiano una relazione sentimentale o fidanzamento con rapporti fisici abituali.

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