Ho una servitù di passaggio su una interpoderale di 320ml che continua su un terreno privato di 180ml, alla cui fine accedo alla mia proprietà. I proprietari (10) hanno fatto più riunioni in cui non sono stato d’accordo con la ripartizione spese (l’ultimo servito dalla strada paga di più). Ora mi chiedono il conto dei lavori che coprono solo i 320ml e i 180ml sono impercorribili per assenza di manutenzione (che hanno fatto seppur non ero d’accordo). Mi chiedono 7000 euro per i lavori (asfaltatura, fogne, muretti, etc…). Io non ho usufruito del lavoro perché ho deciso di non usare più quella strada, ho creato un nuovo ingresso da altra proprietà ed ho deciso di rispondere loro che rinuncio alla servitù di passaggio definitivamente compensando le spese perché non ho usufruito dei lavori da quando sono stati fatti.
Possono pretendere comunque il pagamento delle suddette spese sostenute?
Sì.
Si tratta di spese correlate alla titolarità di un diritto reale su un immobile, cioè la tua servitù di passaggio, di cui non ci si può liberare rinunciando genericamente alla servitù stessa.
Per rinunciare alla servitù, occorre a mio giudizio un atto specifico con il titolare o i titolari della nuda proprietà, che poi deve essere anche trascritto nei pubblici registri immobiliari, ai fini dell’opponibilità a terzi, e che di conseguenza va redatto per atto pubblico.
Questa cosa, insomma, non si può ottenere unilateralmente ma va negoziata con le controparti.
Naturalmente, le spese che hai menzionato sono già maturate quindi una rinuncia che intervenisse adesso non ne determinerebbe la caducazione, salvo che ciò non fosse concordato, magari in via transattiva, come corrispettivo per la rinuncia del diritto.
Quello che puoi fare, insomma, è provare a negoziare con i proprietari della strada, proponendo la rinuncia alla servitù da parte tua magari a fronte del condono delle spese già maturate, in modo da non avere altre spese per il futuro.
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