Il blocco – sui social, whatsapp, ecc. – non è un banale momento di gestione dei contenuti, ma il gesto disperato della persona
addormentata, che avrebbe bisogno di essere svegliata, tuttavia lo rifiuta in modo scomposto.
L’intolleranza radicale alle diversità viene solo dall’attaccamento profondo al proprio stato di incoscienza e dal terrore di perderlo, come se fosse una risorsa e non una condizione, in fondo, di vera e propria «non-vita».
La maggior parte delle persone preferisce vivere da inconsapevole o non risvegliata, come gli umani che, in Matrix, vivevano solo in stato vegetativo per funzionare come batterie biologiche per le macchine.
Si mettono in bocca, e soprattutto in testa, qualsiasi cosa, ma va bene così, tutto purché possano continuare a non occuparsi di ciò che è vero, cosa di cui non ritengono di poter mai essere competenti.
É il servo che ha ricevuto i talenti e li ha sotterrati, é il gesto di colui che, per preservare la vita, rinuncia alla vita.