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counseling

Desiderare bene é una cosa da imparare…

Il desiderio é un’arma potentissima che spesso viene usata
impropriamente.

«Il Signore … esaudirà i desideri del tuo cuore» (Salmi 37:4)

É molto vero ed è un grande pericolo nel momento in cui i desideri
sono quelli del nostro cuore e non del suo…

Desiderare é un’arma potentissima che finiamo regolarmente per
rivolgere contro di noi.

Il vero corso di cui avremmo bisogno tutti é quello per saper usare
con accortezza ed oculatezza i desideri.

«Il desiderio é la via della vita» (Jung)

Conclusioni

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

2 risposte su “Desiderare bene é una cosa da imparare…”

Questo post è un’altra bomba per me, Tiziano. Come gestire i propri desideri? Come fare a sapere sempre se assecondarli o meno? E ora entro nello specifico, in modo più spregiudicato: come si fanno a conciliare alcuni comportamenti ( esempio: le ‘scopate ignoranti’ , ce ne parleresti? In generale, ovviamente) con una morale cattolica e legata all’ideale delle relazioni importanti? Oppure, come si concilia il desiderio di beni terreni di tanti cattolici con la morale cristiana del ‘dare a Cesare quel che è di Cesare’, quindi la correttezza assoluta , oltre che l’attenzione per il prossimo? Io non so spiegarmelo e non lo dico per provocare, o almeno non solo per questo, perché provengo da una famiglia e da una storia personale fortemente cattoliche. Oggi non vado più in chiesa, ma interiormente ho un dio severissimo. Severo fino a punirmi dei desideri, anche se sono innocenti e umani.
Grazie.
Sempre con tanta stima.
Margherita

L’importante è evitare sempre l’attaccamento, che si ha quando ci si convince, da un lato, che si potrà essere felici solo ottenendo l’oggetto del nostro desiderio e, dall’altro, che se non lo si otterrà, non si sarà mai felici. A ben vedere, l’attaccamento é una forma di nevrosi.

Un’altro elemento importante è la consapevolezza che i nostri desideri non sempre sono azzeccati, anzi. Come ha detto lo stesso Oscar Wilde, quando gli dei vogliono punirci esaudiscono i nostri desideri e, sempre lui, c’è solo una tragedia più grande di non realizzare i propri desideri ed è quella di realizzarli.

Quanto a Dio, egli è buonissimo. Se esisto io, se esisti tu é perché siamo amati. I nostri genitori non ci hanno acquistato su Amazon, né ci hanno fabbricato, noi siamo il prodotto di qualcosa di più grande anche del loro amore e restiamo in vita perché questo qualcosa, o Qualcuno, continua ad amarci.

Quanto ai nostri peccati, siamo imperfetti e ci possiamo accettare così, con la nostra finitezza, con i nostri limiti, perché come ci insegna il racconto del fariseo e del pubblicano la preghiera inizia quando ci si riconosce peccatori e di appartenere comunque a un padre. Tutto é molto più dolce e c’è molto più amore di quello che alcune letture sbagliate del cristianesimo hanno supposto.

Un abbraccio.

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