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Col greenpass la realtà diventa un videogioco del governo.

Perché così tante persone vivono letteralmente con soddisfazione e goduria l'imposizione del green pass che ne limita la libertà e la vita?

Il sistema del greenpass sta spingendo a livelli ancora più elevati il processo di spostamento della vita umana dalla realtà fattuale e concreta verso una sorta di meta-realtà composta di numeri e, più in generale, di digitale.

Questo si può vedere con estrema evidenza in tutte quelle persone che letteralmente godono nel poter utilizzare un sistema così perverso rispetto allo stato naturale dell’uomo, che é quello della libertà, prima di tutto di spostamento, il celebre habeascorpus: ciò lo dico non gratuitamente, come forse potrebbe sembrare, ma sulla base di centinaia di studi sulle abitudini e i costumi dei nuclei residui di cacciatori-raccoglitori ancora esistenti – per loro fortuna – sul pianeta.

Come mai l’imposizione di un limite contenuto in un dispositivo elettronico anche per gli spostamenti più semplici, come l’andare a prendere un caffè al bar con un amico, viene accolta con favore, addirittura estremo, da parte di una così larga fetta della popolazione?

Ma perché l’uomo occidentale vive già da decenni lontano dalla realtà, in una bolla fatta di numeri, completamente mentalizzato.

Sin da neonato, quando la mamma a momenti non lo guarda nemmeno in viso, ma piuttosto attende ansiosa le indicazioni del medico sul percentile di altezza, peso e altri parametri.

Poi quando crescendo va a scuola e la qualità della sua vita, e persino la sua stessa identità, viene espressa in voti, che quasi sempre sono numerici.

Schiavo dei numeri, mentalizzato, l’uomo occidentale di oggi finisce per confondere le misurazioni della realtà, di cui é nevroticamente appassionato, con la realtà stessa.

Tutto questo, anche se il collegamento non è affatto evidente, ha molto a che fare con la crisi dell’energia maschile, una delle maggiori piaghe della società di oggi, di cui tuttavia non si parla quasi mai e quasi mai in modo corretto.

Energia maschile e femminile sono due principi e sorgenti di vita che, come insegna molto chiaramente il libro della Genesi («maschio e femmina li creò») devono stare in equilibrio tra loro. Detto in altri termini, la danza tra il maschile e il femminile sta al cuore della creazione ed è necessaria per la vita dell’uomo.

Del principio di necessità, del resto, ha parlato diffusamente persino Freud, un autore decisamente sopravvalutato, che tuttavia non ha ovviamente mancato di grandi intuizioni, collegandolo al maschile e alla figura del padre, che ha tradizionalmente svolto il ruolo e il compito, non solo nella specie umana ma anche in tante altre specie animali, di mettere, di spingere la prole a contatto col mondo, con la realtà, in modo da poter trovare, man mano, una adeguata strategia di coping con il mondo stesso, con la realtà.

Oggi una massa sterminata di padri indeboliti assiste inerte e smarrita ai progressi della propria prole con la PlayStation, malamente confortata dal fatto che quei figli «vanno bene a scuola», senza considerare che quel «bene» che proviene dalla scuola é l’ennesima astrazione, un ennesimo mondo fatto di numeri senza corrispondenza nella realtà, per cui il bravo giovane che prende tutti «otto» o anche di più poi si scopre non essere in grado di allacciarsi le scarpe ovvero, cosa ancora più grave, di leggere le emozioni sul volto delle persone con cui si relaziona e gli sono vicine (quozienteemotivo).

Ecco perché il green pass piace, perché é l’ennesimo giochino.

Esso anzi è finalmente, per molte persone, la realtà che diventa un videogioco, dove c’è un computer centrale, ci sono dei livelli da sbloccare (prendere un caffè al bar con Gigio) e – attenzione, questa è la tragedia – della dopamina da produrre.

Sì perché, lo abbiamo visto chiaramente, l’uomo di oggi che si vede sbloccare un varco dall’addetto di turno prova letteralmente soddisfazione, produce una cascata di dopamina simile a quella che si produce nei giochi che é abituato a fare sin da quando era bambino, quando «finiva un livello» o un muro e ne sbloccava un altro.

Se tu prendessi un cacciatore raccoglitore e gli dicessi che per andare libero in giro per il mondo dovrebbe usare un cellulare te lo infilerebbe in gola.

L’uomo occidentale, che é invecchiato senza mai diventare adulto e maturo, accetta questa privazione della libertà – anzi, diciamolo una volta per tutte: della vita stessa – non solo di buon grado, ma con piacere e soddisfazione.

Il circuito dell’inversione del piacere e del dolore per lui si è compiuto.

La realtà sta diventando un gigantesco videogioco, gestito dai computer del governo, e le persone ne sono felici.

Come ne puoi uscire?

Come puoi proteggere i tuoi figli da questo?

La consapevolezza é la prima cosa.

Leggi, rileggi e interiorizza questo post.

Mandalo in giro, raccomandalo a tutte le persone cui vuoi bene.

Lavora su te stesso, diventa sempre più forte, sempre più un vero uomo o una vera donna, é l’unico modo in cui potrai guidare e difendere i tuoi figli da questa matrix nella quale tutti già vivono beati e giulivi, ma di cui tu, come me, senti di non fare parte, perché senti che c’è qualcosa di più, di più bello, genuino, autentico e, in ultima analisi, più umano.

Fai tutto quello che puoi, anche se poco, o pochissimo: Dio farà tutto il resto.

Evviva noi.

Conclusioni

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

2 risposte su “Col greenpass la realtà diventa un videogioco del governo.”

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