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Mutuo della casa di mia moglie: lo pago io?

È corretto che mia moglie voglia farmi pagare il mutuo della casa di sua proprietà in sede di separazione?

mi sto separando da mia moglie. Abbiamo due bambini di 7 e 6 anni e siamo in regime di separazione dei beni.
La signora è proprietaria della casa coniugale e ovviamente, intestataria del mutuo acceso per l’ acquisto di essa, visto che ha lavora a tempo indeterminato, mentre io a determinato ma comunque garante del suo finanziamento.
L’ immobile è stato acquistato dopo il matrimonio, ovviamente con il mio altissimo contributo.
Oggi, la signora, in sede di accordo di separazione mi chiede il pagamento totale delle rate del mutuo di una cosa di cui io non sono proprietario e dalla quale dovrò andarmene perché l’ affidamento dei figli dovrebbe assegnato a lei, visto che io sono un marittimo di professione.
Può la signora in essere pretendere tale richiesta, quando io non ho neanche un tetto dove andare?

I giudizi, o comunque le pratiche, di separazione hanno per oggetto necessario i soli aspetti relativi appunto alla separazione personale dei coniugi, alla gestione dei figli e agli eventuali mantenimenti per uno dei coniugi e per i figli stessi.

Si tratta degli aspetti personali relativi alla separazione che, anche quando vengono tradotti in somme di denaro, come nel caso degli assegni periodici, non assumono natura di obbligazioni commerciali, ma rimangono obblighi di famiglia: hanno appunto natura personale e non patrimoniale.

Per questo motivo, le questioni patrimoniali, tra cui anche quella relativa alla proprietà della casa familiare e al pagamento dell’eventuale mutuo relativo, non debbono affatto necessariamente essere trattate e sistemate in occasione della separazione, ma possono benissimo essere accantonate ad un momento successivo e distinto, procedendo intanto con la separazione.

Questo è ad esempio il metodo che mi è capitato di seguire, per semplicità, in molti casi, perché la famiglia, proprio perché in crisi, ha bisogno di essere regolamentata, anche consensualmente, in tempi abbastanza brevi, mentre gli immobili, al contrario, richiedono di solito tempi molto più lunghi per la loro gestione ed accomodamenti.

Non foss’altro che per questo, dunque, potresti rifiutarti di occuparti della casa familiare in questa sede, insistendo per le altre richieste relative alla separazione.

Ovviamente, se è possibile accantonare tali questioni, per converso nulla vieta di trattarle insieme, quando è agevole e non rallenta la gestione della separazione.

Da questo punto di vista, tuttavia, non mi sembra corretto che le rate del mutuo siano addossate a te, quando la proprietà della casa rimane a lei. Anche se questo naturalmente è un aspetto che andrebbe valutato nel contesto e nel complesso di tutte le posizioni che state trattando per la separazione.

Se vuoi approfondire ulteriormente, valuta di acquistare una consulenza, anche se credo che, se hai già un avvocato che conosce bene il caso e se ne sta occupando, forse è meglio che tu chieda direttamente a lui.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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